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Giornalisti trevigiani a scuola di azzardo

A tutti loro è rivolto il seminario del ciclo C’è gioco e gioco che si terrà a Treviso mercoledì 14 novembre, dalle 9 alle 14 intitolato: Comunicare il Gioco. Come verificare le informazioni sul gioco d’azzardo e le sue problematiche, raffrontando le notizie con le norme vigenti e utilizzando la terminologia corretta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

L’incontro si svolgerà nella sede della Fondazione Benetton Studi Ricerche, in via Cornarotta 7, Treviso. L’Ordine dei Giornalisti assegnerà ai partecipanti 5 crediti formativi, ma il seminario è aperto a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti nella complessa problematica: operatori del settore, politici, funzionari della p.a., volontari di associazioni. Due i docenti: Giampiero Moncada, giornalista che si occupa di gioco d’azzardo da circa cinque anni ed è autore di un manuale dal quale il seminario prende titolo e contenuti, e Roberto Mollica, medico e ricercatore, presidente sezione Lombardia della Società italiana tossicodipendenze. Interverranno anche la psicologa Marisa Galbussera, dell’Ordine degli psicologi del Veneto, e Andrea De Checchi, vicesindaco del Comune di Treviso. “Nel nostro mestiere è importante partire da informazioni concrete e verificabili” dice Moncada “e quando ho iniziato a occuparmi di gioco per una testata specializzata, ho visto che le notizie arrivavano quasi sempre filtrate da posizioni politiche o ideologiche. Poi ho capito che quello era un problema comune a tanti colleghi: non si tratta di parlare bene o parlare male del gioco, ma di partire sempre da informazioni oggettive”. "Come le altre forme di dipendenza, ad esempio quelle da droghe o alcol, il gioco d'azzardo è in grado di indurre modificazioni del funzionamento cerebrale” sottolinea Mollica. “Questo non vale per tutti i giocatori ma solo quando sono presenti fattori di vulnerabilità che spesso si evidenziano proprio praticando il gioco d'azzardo stesso. I soggetti malati, la cui stima si aggira intorno al 2% della popolazione adulta (negli adolescenti sale all'8%) non sono più in grado di riconoscere il limite tra gioco ricreazionale e gioco compulsivo, fino a perdere il controllo". Poiché è destinato a un uditorio di non addetti ai lavori, il seminario vuol fornire informazioni essenziali, ma verificabili, ed esposte con un linguaggio divulgativo: cosa si intende con l’espressione “gioco d’azzardo”? com’è organizzato il sistema che gli sta dietro? quali sono i ruoli dei diversi attori? cos’è che crea la dipendenza? e in che modo questa viene affrontata in Italia? Gli argomenti affrontati toccano, sia pure in sintesi, i vari aspetti della materia puntando a specificare le differenze tra i singoli giochi: il contesto giuridico, il contesto sociale, il contesto economico, le fonti informative, le dinamiche della dipendenza, le norme di legge che regolano il cosiddetto “gioco pubblico”. La partecipazione è gratuita.

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