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"L’alternanza scuola lavoro non è una modalità di selezione del personale"

La lettera aperta all'imprenditore Lenzini di Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso Belluno e di Unioncamere Veneto

Gentile signor Lenzini,

mi permetto di intervenire perché la lettera che Lei ha gentilmente inviato alla stampa è un contributo utile alla riflessione per tutti: operatori scolastici, genitori, studenti ed anche per chi, come la camera di commercio, in questo ultimo anno e mezzo ha investito tanto per aiutare, attraverso i percorsi di alternanza scuola lavoro, una maggior integrazione tra il mondo della scuola e quello dell’impresa. Da molti anni nel nostro Paese, a differenza da altri paesi europei, si parla della necessità che la formazione, soprattutto quella tecnica, avvenga in stretta collaborazione con chi, domani, dovrà impiegare i nostri figli.

Oggi che avviene, ci si accorge anche dei tanti limiti tra cui quelli che lei ha accennato: la distanza dei programmi scolastici con quello che fanno le aziende, la mancanza di una educazione alla curiosità, difficile da insegnare ma facile da apprendere se si vive in un contesto famigliare e sociale favorevole. Ogni anno le camere di commercio fanno una indagine chiamata Excelsior ed i nostri colleghi imprenditori ci dicono che metà della formazione deve essere dei ragazzi dovrebbe essere fatta a scuola ma l’altra metà in azienda perchè ogni realtà imprenditoriale ha la sua storia, le sue tecnologie, i suoi segreti e la sua specificità, che purtroppo non si impara a scuola. Il sistema duale che Lei conosce e che si pratica all’estero è proprio il tentativo, soprattutto nelle professioni tecniche, di colmare questa distanza. Funziona bene nel settore turistico alberghiero e si sta consolidando, anche da noi, nei settori tecnici.

Bisogna investire su tutor scolastici ed aziendali che accompagnino i ragazzi e le imprese. Purtroppo le risorse sono poche, ma, mi creda, è un grande investimento. L’alternanza scuola lavoro però non è una modalità di selezione del personale. Sono percorsi che servono ai ragazzi per orientarsi ed acquisire esperienza. Quella stessa esperienza che ha fatto Lei e tanti imprenditori delle nostre zone, associando alla formazione scolastica al lavoro aziendale nella ditta di famiglia o del conoscente vicino di casa. Siamo difronte ad una grande sfida che coinvolge la scuola innanzitutto (docenti, ragazzi e famiglie) ma anche chi fa impresa che, se lo ritiene può dare un aiuto a trasformare il sistema formativo nel nostro Paese. L’alternanza scuola lavoro, lo documentano le tante esperienze positive raccontate da ragazzi ed imprese nelle assemblee a cui ho partecipato, è uno strumento straordinario che va aiutato ed al quale dobbiamo crederci. Tutti. La camera di commercio di Treviso e Belluno in tre anni investe 1,5 milioni di € per favorire percorsi seri di alternanza scuola lavoro. Da quest’anno daremo anche dei Voucher di 400 € per 6 mesi a laureati delle nostre Università se ci sono imprese che ne mettono altrettanti per accoglierli in stage remunerati, - pechè non è serio ad un ragazzo di 24 anni proporre stage gratuiti. Anche questo è una modalità per tenere i nostri giovani che si laureano all’interno delle nostre comunità di impresa evitando in questo modo che altri si avvantaggino dell’investimento che tutti noi abbiamo pagato.

Si tratta di inserire un’altra marcia per vincere una sfida innanzitutto culturale che tolga il pregiudizio sulla scuola italiana, che è e rimane una buona scuola, ed elimini il pregiudizio che le nostre imprese sanno fare da sole. Mi permetterò di invitarla nei prossimi mesi nei nostri gruppi di lavoro affinchè le difficoltà che Lei lamenta diventino lo spunto per organizzare meglio i percorsi di Alternanza che abbiamo immaginato a vantaggio dei nostri figli che sono, anche con la loro fragilità e forse poca curiosità la ricchezza più grande che abbiamo. L’aspetto.

Mario Pozza
Presidente della Camera di commercio di Treviso Belluno e di Unioncamere Veneto

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