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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nella Marca cento decessi l'anno a causa della sedentarietà

Questo il quadro che emerge dal documento predisposto dal Servizio Epidemiologia dell’Ulss 2, sulla base dei dati del sistema di sorveglianza PASSI, sul tema “Attività fisica e mobilità attiva e sostenibile”

Sono 237.000 i trevigiani che effettuano gli spostamenti abituali a piedi e 132.000 quelli che usano, invece, la bici almeno una volta a settimana: la rinuncia all’auto per andare al lavoro, a scuola o a fare shopping permette di evitare 88 morti l’anno e di risparmiare circa 57.000 tonnellate di CO2,  pari al lavoro di 2.800.000 alberi. Considerando i costi sociali del carbonio può essere stimato un risparmio di € 2.300.000. Questo il quadro che emerge dal documento predisposto dal Servizio Epidemiologia dell’Ulss 2, sulla base dei dati del sistema di sorveglianza PASSI, sul tema “Attività fisica e mobilità attiva e sostenibile”.

«Il numero di persone fisicamente attive nell’Ulss 2 è in aumento -spiega il dottor Mauro Ramigni, direttore del Servizio Epidemiologia-  negli ultimi 5 anni è passato dal 44% al 53% degli adulti sotto i 70 anni, e ora possiamo stimare che siano circa 300.000 i trevigiani che raggiungono i livelli raccomandati di attività fisica (almeno 150 minuti a settimana di attività fisica moderata o almeno 75 minuti a settimana di attività fisica intensa), guadagnando così circa 4 anni di vita rispetto a chi è sedentario. La sedentarietà – ricorda Ramigni - è un fattore di rischio per molte condizioni croniche e ancora 106.000 trevigiani (il 17% della popolazione adulta) si possono definire completamente sedentari. Questa situazione colpisce maggiormente le donne e, come quasi sempre succede per le condizioni che mettono a rischio la salute, le fasce sociali svantaggiate: la percentuale di sedentari è infatti maggiore tra chi ha un titolo di istruzione basso e lamenta difficoltà economiche».

Si può stimare che, nell’Ulss 2, la scarsa attività fisica sia responsabile di circa il 3,6% delle morti per tutte le cause prima degli 80 anni, circa 100 decessi all’anno. I vantaggi non solo di salute, ma anche ambientali ed economici fanno sì che promuovere l’attività fisica sia un obiettivo forte dell’Ulss 2, che perciò ha dato vita a “Lasciamo il segno: la rete trevigiana per l’attività fisica”, cui aderiscono 308 tra enti ed associazioni e che è ad oggi una delle più estese realtà italiane in questo campo.

Tra le attività proposte spiccano i 73 gruppi di cammino a cui partecipano circa 1500 persone; le 153 linee Pedibus che coinvolgono 2400 ragazzi; le pratiche motorie estive gratuite in 8 comuni con 1600 utenti a stagione. Inoltre, per la popolazione già affetta da condizioni croniche viene offerta, da parte del Servizio di Medicina dello Sport, una prescrizione di esercizio da svolgersi 3 volte alla settimana presso una delle palestre della rete territoriale (“palestre della salute”). È in atto anche un accordo di collaborazione con 72 Associazioni sportive per coinvolgere nella pratica motoria gli utenti degli screening oncologici.

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