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Permessi di soggiorno falsi, due stranieri condannati

Ad essere assolti un palermitano di 71 anni ed un 65enne udinese

Due condanne e due assoluzioni. Si è concluso così il processo di primo grado a carico di quattro persone che per la Procura di Treviso sarebbero state coinvolte in una vasta attività per la falsificazione di permessi di lavoro da rilasciare a cittadini stranieri extracomunitari. Ad essere assolti sono stati il palermitano 71enne C.U. e l'udinese 65enne M.C., mentre sono stati condannati il kossovaro 27enne B.V. (9 mesi, con pena sospesa) e l'albanese E.B. (8 mesi di reclusione, pena sospesa).

Secondo la Procura di Treviso, che aveva concluso le indagini nel 2014, il siciliano ed il friulano sarebbero riusciti a ottenere il rinnovo di permessi di soggiorno fabbricando documenti falsi: lettere di assunzione a tempo indeterminato, buste paga fittizie e comunicazioni di assunzione riconducibili ad altrettanto falsi rapporti di lavoro con una cooperativa di San Polo di Piave. Due in particolare gli episodi emersi nel corso dell'inchiesta e contestati nel processo, quelli relativi ai contratti di lavoro fasulli dell'albanese e J.E.K., un marocchino 36enne indagato come gli altri quattro ma la cui posizione a processo era stata stralciata. Il nordafricano è infatti svanito nel nulla, forse tornato nel suo paese. A far scattare le denunce erano stati alcuni controlli incrociati, da cui emerse  come la documentazione fornita non corrispondesse in realtà ad alcun reale rapporto di lavoro effettivamente instaurato dai tre stranieri.

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