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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Visentin a processo: subito le dimissioni dal Consiglio"

La lettera aperta di Gigi Calesso (Coalizione Civica)

TREVISO Come sempre, considero le vicende  degli esponenti politici non per gli aspetti prettamente giudiziari ma per quelli, appunto, politici. Il problema del processo al consigliere comunale Davide Visentin, Presidente della Commissione Consiliare Urbanistica non è, quindi, quello della sua condanna o meno nel processo che lo vede imputato, riguardante il pestaggio di due giovani da parte di un gruppo di (allora) militanti di Forza Nuova. Il dato politico è la presenza di Visentin in quella occasione, il fatto stesso che abbia assistito al pestaggio senza intervenire o chiamare le forze dell’ordine. Anche se non ha personalmente partecipato alle violenze, anche se fosse assolto la questione politica non cambia ed è di una gravità mai vista a Treviso. Visentin dovrebbe dimettersi immediatamente dal Consiglio Comunale e, se non lo farà nelle prossime ore, la maggioranza di centrodestra dovrebbe rimuoverlo dall’incarico di Presidente della Commissione Urbanistica, altrimenti si rivelerà complice della permanenza ai vertici del Consiglio Comunale di una persona che è politicamente corresponsabile dei fatti di Ferragosto del 2015.

Sempre sul piano politico la situazione è aggravata dal fatto che Visentin, all’epoca del pestaggio, dichiarò alla stampa di non essersi trovato sul luogo e di essere stato informato della cosa dai militanti del suo movimento coinvolti. La cosa ha scarso valore sul piano giuridico ma ne ha sotto il profilo politico, visto che si tratta di una dichiarazione ben diversa dai fatti visto che le telecamere hanno immortalato la presenza del consigliere comunale sul luogo dell’aggressione. Lo svolgimento del processo a suo carico mi pare spieghi bene alcune interviste recentemente rilasciate da Visentin in cui il Presidente della Commissione Urbanistica ha negato di essere un neofascista (si definisce “nazionalista”) tentando palesemente di allontanarsi dal suo passato di forzanovista, nell’ottica ora evidente di limitare i “danni politici” del procedimento giudiziario in corso. Mi pare evidente che, senza attendere gli effetti della legge Severino (che in alcuni casi di condanna di primo grado prevede la sospensione dei consiglieri comunali dal loro incarico), solo per motivi specificamente politici, Visentin dovrebbe dimettersi da consigliere e, in ogni caso, Sindaco e coalizione di centrodestra hanno la responsabilità di della sua immediata rimozione dalla presidenza di commissione. Se così non sarà, spero che l’opinione pubblica trevigiana non assuefatta alle derive neofasciste si organizzi per chiedere con forza al Sindaco e alla maggioranza in Consiglio di intervenire immediatamente.

Trovo insopportabile che Treviso sia l’unica o una delle poche città italiane in cui siede in Consiglio Comunale e alla presidenza di una Commissione  una persona che (nella migliore delle ipotesi) ha assistito a un pestaggio fascista senza intervenire, una aggressione per cui sono coimputati non delle persone a lui sconosciute ma i suoi allora commilitoni di partito.

Gigi Calesso

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