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Ztl in centro storico, spunta l'idea del referendum consultivo

Lettera aperta di Ilario Del Bel di "Treviso è nostra": "L’amministrazione con assoluta arroganza ha iniziato ad aprire il primo varco, dimostrando di non tener conto della volontà dei residenti, tra cui anche alcuni commercianti"

TREVISO Il 14 luglio scorso, insieme ad Elisabetta Burlini abbiamo lanciato una raccolta firme per il mantenimento e l’estensione della ZTL a tutto il centro storico. Lo slogan “Treviso è nostra” stava a significare che la città è di tutti e non solo di quattro commercianti che han fatto la voce grossa per l’apertura di una via. Se i commercianti han fatto la voce grossa noi abbiamo raccolto con una petizione online circa 1.200 firme, non sono tante, ma quanti sono i votanti del centro storico su circa 6mila residenti? L’amministrazione, che ha vinto le elezioni e quindi giustamente detta la sua linea politica, con assoluta arroganza ha iniziato ad aprire il primo varco, dimostrando di non tener conto della volontà dei residenti, tra cui anche alcuni commercianti. I sbandierati 7 parcheggi in più non risolvono il problema né di ripopolamento del centro né incrementano gli affari, solo fumo negli occhi, anzi nei polmoni visto che inquineranno ancor di più con i fumi di scarico che si aggiungeranno alle pm10 del PUT. Treviso ha avuto un notevole incremento turistico in questi anni anche grazie al fatto che i visitatori potevano circolare tranquillamente in centro senza preoccuparsi di schivare specchietti retrovisori o fare slalom tra le macchine. Hanno potuto ammirare in tranquillità ed apprezzare gli affreschi della “urbs picta”, gli scorci sui canali, sui palazzi ricchi di storia e sulle piazze che tanta gente han sentito chiacchierare e commentare per decenni. Siamo dell’avviso che mantenere questa piccola cittadina chiusa al traffico, sia un atout in più, un plusvalore come lo è per Viterbo, Montepulciano, Firenze, Bolzano. Proprio per questa convinzione e per l’amore verso la città, vogliamo mantenere il centro vivibile e a misura d’uomo, dove si possa passeggiare tranquillamente con un cono di gelato in mano o seduti in un plateatico con davanti uno spritz e due cichetti e l’unico slalom sia quello tra le bancarelle. Pensiamo che i trevisani debbano far sentire chiara e forte la loro voce con i mezzi che lo stato mette  a disposizione, tra cui anche il “referendum consultivo comunale ad iniziativa popolare”.

Ilario Del Bel, “Treviso è nostra”

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