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Visite guidate in corriera per scoprire le meraviglie "nascoste" della Marca

Mom e Comune di Treviso uniscono le forze per far scoprire ai cittadini le meraviglie culturali “segrete” a pochi chilometri da Treviso. Visite e incontri in tutti i weekend di aprile

Dopo il successo e gli ottimi riscontri della critica per l’apertura al pubblico del patrimonio nascosto della città di Treviso, l’amministrazione comunale, in collaborazione con i musei civici di Treviso e l’ente gestore del servizio di trasporto pubblico, lancia un nuovo ciclo di visite ai luoghi segreti più belli e suggestivi dei dintorni del capoluogo che potranno essere raggiunti con ecobus, messi a disposizione da Mom, accompagnati dall’assessore ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti e da guide d’eccezione dedicate.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di rendere partecipi i cittadini dell’incredibile patrimonio artistico della città con un taglio curioso e inedito: ogni visita, infatti, oltre a far conoscere storie e oggetti mai svelati prima del patrimonio culturale comunale, incuriosirà con uno storytelling accattivante e aneddoti poco conosciuti. «Vogliamo continuare a promuovere iniziative gratuite volte a far amare i nostri tesori culturali in primis ai trevigiani, in modo che possano così diventare essi stessi ambasciatori delle nostre bellezze», le parole dell’assessore ai Beni Culturali e Turismo della città di Treviso, Lavinia Colonna Preti. «Grazie alla sinergia con Mom, attraverso questa iniziativa faremo conoscere i tanti meravigliosi luoghi della cultura che sono facilmente e velocemente raggiungibili grazie al trasporto urbano, scelti tra quelli che hanno un maggior legame culturale e di “amicizia” con il nostro Comune, e ci sarà anche la diretta live delle visite sulla pagina Facebook del Comune di Treviso» «Confidiamo che il mezzo pubblico divenga davvero "una scelta di cultura", per la sostenibilità e la qualità della vita», afferma Giampaolo Rossi, Direttore Generale di MOM: «Tutte le mete individuate sono raggiunte da servizi di linea urbani e suburbani, con collegamenti frequenti, percorrenze tra 10 e 20 minuti e costi davvero irrisori. Per averne prova basta accedere al nuovo travel planner che Mom ha appena pubblicato sul suo portale www.mobilitadimarca.it: un servizio che rende semplicissimo pianificare il proprio viaggio conoscendo fermate, linee, orari e prezzi del biglietto (presto acquistabili anche on line). Tale funzione è, inoltre, già facilmente accessibile tramite l'app Momup».

Sindaco di Istrana e Asessore Colonna Preti guardano catalogo online carillon-2

Il tutto raccogliendo la vera sfida per il futuro del trasporto collettivo. È in questa direzione, infatti, che va il progetto realizzato a quattro mani con Mom, società di servizi in grado di coinvolgere i territori della cintura urbana e che contribuisce a presentare i servizi di trasporto pubblico come reale alternativa al trasporto privato, anche e soprattutto, per la mobilità slow, turistica e culturale, dedicata al tempo libero, evidenziandone il valore aggiunto in termini ambientali. Oggi, infatti, i fruitori delle linee urbane cittadine utilizzano il bus prevalentemente per spostamenti di necessità (scuola o lavoro) e solo il 7,4% sale sul mezzo pubblico nel tempo libero. Mom è impegnata a far crescere questa fetta di clientela guardando ai servizi per la mobilità turistica e culturale. L'iniziativa delle visite al patrimonio “segreto” prevede un ciclo di quattro visite gratuite (che saranno poi ripetute) con punto di ritrovo in piazzetta Botter, nei pressi del Museo di Santa Caterina, a Treviso. Lì, i visitatori troveranno un bus ecologico che li accompagnerà nel luogo della visita. Al termine del tour, i partecipanti saranno riaccompagnati al punto di ritrovo. Tutte le visite guidate saranno prenotabili singolarmente su https://visite-segrete-fuoriporta-treviso.eventbrite.it dal 1 aprile alle 13 e a partire dal giorno successivo alla visita precedente sino ad esaurimento dei posti disponibili, ma tutti potranno liberamente seguirle in diretta live sulla pagina Facebook del Comune di Treviso. I partecipanti saranno invitati a postare, nell’ambito di una campagna “social” condivisa con Mobilità di Marca, le foto delle gite con l'hashtag #vaicolbus per far conoscere a tutta la cittadinanza questa esperienza, confidando diventi contagiosa.

Villa Lattes-2

Il ciclo di visite

Sabato 6 aprile: si inizierà con le visite a: Pala del Lotto, Oasi Cervara, Quinto di Treviso. Dalle ore 10.30. Guida: Prof. Eugenio Manzato, storico dell'arte e già direttore dei Musei Civici di Treviso.
Sabato 13 aprile: Villa Tiepolo Passi, Carbonera, dalle ore 11. Guida: Conte Alberto Passi, proprietario della Villa e presidente Associazione Ville Venete.
Sabato 20 aprile: Museo Simon Benetton, Treviso, alle ore 11. Guida: Artur Valerio, Curatore del museo.
Domenica 28 aprile: Museo Villa Lattes, alle ore 11. Guida: Elisabetta Gherardingher, Conservatore dei Musei Civici di Treviso.


Pala del Lotto, Oasi Cervara, Quinto di Treviso

Il 6 aprile, alle 10.30, si partirà con la visita della Pala del Lotto, all’Oasi Cervara di Quinto di Treviso. L’Oasi sorge tra i corsi del fiume Sile e del torrente Piovega: si tratta di una riserva naturale di ben 25 ettari che tutela un ambiente palustre di eccezionale bellezza, il luogo ideale per scoprire il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile tra fauna tipica, piante, acqua e storia. Qui si trova la celebre pala dipinta dal famoso artista Lorenzo Lotto - che vede la sua importante opera “Il frate domenicano” conservata nei Musei Civici di Treviso - per la chiesa di Santa Cristina nel 1505 che costituisce uno dei più grandi capolavori del Rinascimento Veneto presenti nella nostra Regione. La pala (risalente al 1505), firmata “LAVRENTIVS LOTVS.P.” sulla base del trono, fu eseguita per la chiesa di Santa Cristina “del Tiveron” (così nominata all’epoca), ove rimase fino al 1933, quando fu traslata nella nuova chiesa parrocchiale dove è tuttora conservata. Un documento del 4 maggio 1506 – il verbale di un arbitrato che attribuisce alla pala, su istanza dello stesso Lotto, un prezzo maggiore di quello a suo tempo stabilito –  induce con sicurezza a ritenere che la pala sia stata terminata entro il 1505. 

Villa Tiepolo Passi, Carbonera

Villa Tiepolo Passi è una maestosa villa veneta seicentesca, ancora abitata dai suoi proprietari, la famiglia dei Conti Passi de Preposulo, che hanno saputo preservare la squisita arte dell'accoglienza che ha contraddistinto il mondo delle ville venete nel periodo del loro massimo splendore. Costruita in stile veneziano barocco, al piano nobile di villa Tiepolo Passi si possono ammirare i sontuosi affreschi di Pietro Antonio Cerva, detto il Bolognese (1675), restaurati da Mario Botter, celebre artista trevigiano, in seguito alla loro "riscoperta" dopo che, durante la Prima Guerra Mondiale, quando la villa venne adibita ad ospedale, gli affreschi furono coperti per salvarli dalla distruzione. Nell‘800 la Villa passò per lascito ereditario dalla famiglia Tiepolo ai Conti Passi de Preposulo. Attualmente, la proprietà comprende un parco all'italiana dove si trovano due statue, che raffigurano i filosofi Democrito ed Eraclito, opera di Giuseppe Bernardi, detto il Torretto, e completate dal giovane Antonio Canova di cui fu primo maestro, due cappelle gentilizie, di cui una ricostruita nel 1774 dopo che la precedente costruzione era andata distrutta in un incendio, affrescata da Gian Battista Canal (nipote del Canaletto) e benedetta da Papa Pio V che vi concesse l’indulgenza plenaria, oltre che vari edifici adibiti a scuderie, rimesse, granai e cantine. La visita sarà un autentico viaggio alla scoperta della straordinaria "Civiltà di Villa", un modello di vivere ideale talmente di successo che fu poi "copiato" anche nel mondo anglosassone.

Museo Simon Benetton

Sabato 20 aprile, alle 11, si partirà alla volta del Museo Simon Benetton di via Pagani Cesa, dedicato a grande artista trevigiano. Il Museo, opera di architettura in stile scarpiana realizzata a ridosso degli anni settanta, offre uno spazio il cui contesto cromatico e la luminosità creano un percorso di profonda immedesimazione nella storia del Maestro – molte sono le sue opere ben conosciute e amate dai trevigiani perché facenti bella mostra nel centro e nei quartieri di Treviso - dove l’opera da sogno diventa un “fatto concreto”. Fu l’ambiente ideale per il Maestro trevigiano Simon Benetton proprio per la pace che questo luogo offre, infatti le sue massime intuizioni e performance soprattutto sperimentali sono nate proprio qui. Il Museo si propone esponendo una mostra retrospettiva permanente dal 1950 al 2016.

Museo Villa Lattes, Istrana

L’ultima visita si terrà invece il 28 aprile alle 11 a Villa Lattes di Istrana, una location unica per un museo unico che racchiude al suo interno stupendi pezzi d’arte orientale e in particolar modo la rara e importante raccolta di carillon e automi ancora funzionanti tra le più famose al mondo. Villa Lattes fu commissionata dal mercante veneziano Paolo Tamagnino a Giorgio Massari, rappresentando il primo importante lavoro dell'architetto, e fu edificata intorno al 1715. Sotto il profilo stilistico, si inserisce nella tradizione veneta e le citazioni palladiane sono ben riconoscibili. Tuttavia sono presenti anche influenze del Barocco e del Barocchetto, che si colgono nell’incurvarsi delle barchesse in un accenno di abbraccio attorno al giardino meridionale.  Il piccolo parco oggi appare sotto le sembianze volute dall'avvocato Lattes negli anni Trenta. Il progetto e la disposizione di piante, specchi d'acqua e statue, sono stati curati dall'architetto Guido Costante Sullam, seguendo l'impianto planimetrico del Massari. La dimora fu acquistata nel 1842 da Abramo Bruno Lattes, patriarca di una benestante famiglia israelita insediata a Treviso nei primi anni dell'Ottocento e nonno dell’avvocato Bruno Lattes, grande collezionista d’arte, che ne fu ultimo proprietario fino alla morte nel 1953, quando dispose che la villa restasse al Comune di Treviso. Villa Lattes è stata infine acquistata nel 2004 dal Comune di Istrana, che nel 2013 ha avviato il restauro, mentre gli arredi rimangono di proprietà del Comune di Treviso e affidati in comodato.

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