rotate-mobile
Aziende San Liberale

Giovani, tra pessimismo e opportunità: grande successo per il convegno con Galimberti

Al convegno “Made by Young” organizzato da Federmanager Treviso e Belluno, una tavola rotonda sul tema del futuro dei giovani con il filosofo e sociologo Umberto Galimberti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

TREVISO “Made by Young”, ovvero il futuro delle nuove generazioni digitali. Chi sono, cosa vogliono e soprattutto come educarli a crescere e come aiutarli a diventare parte attiva del mondo del lavoro.

Un convegno, quello organizzato nelle scorse ore all’Auditorium della Fondazione Cassamarca di Treviso da Federmanager Treviso e Belluno, organizzazione che raggruppa quasi 1200 dirigenti industriali delle due province, rivolto ai giovani e che ha visto una platea composta in larga parte proprio da giovani e da studenti delle scuole trevigiane. A parlare con loro il filosofo e sociologo Umberto Galimberti, di cui è appeno uscito per Feltrinelli il libro “La parola ai giovani”, assieme a Stefano Rossi, chief operating officer di H-Farm, e Anna Comacchio, del dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “I giovani – ha detto il presidente di Federmanager Treviso e Belluno, Marzio Boscariol, nel suo intervento introduttivo – sono l’unico, vero ed essenziale patrimonio per un sistema Paese che deve saper guardare al futuro. La nostra classe dirigente ha bisogna dei giovani manager, basti pensare che oggi la metà dei dirigenti associati di Treviso e Belluno rientra nella fascia di età di 50-60 anni, che l’età media è di 53 anni e che solo poco più del 2 per cento hanno meno di 40 anni. Serve cambiare mentalità, investendo sui giovani, non solo sull’aspetto di preparazione e di specializzazione, ma soprattutto sulla cultura e sulla personalità individuale”.

Cultura, ovvero la sua assenza, che però resta il grande problema sociale che i giovani stanno affrontando. “I giovani oggi – ha spiegato il professor Galimberti – si trovano immersi in un paesaggio culturale profondamente nichilista. Manca loro lo scopo, manca la risposta al perché e tutti i valori si svalutano. Vivono, quindi, in una sofferenza culturale che si chiama mancanza di futuro. Con di fronte a loro un futuro imprevedibile, che non dà alcuna motivazione. Il nostro compito, da adulti, è di saper guardare bene in faccia questo nichilismo e quello della scuola è di saperli formare soprattutto come uomini e di educarli alla cultura dei sentimenti. Perché è proprio la cultura che fa la differenza e in Italia manca, visto che siamo all’ultimo posto in Europea e comprensione di un testo scritto”. Cultura dei sentimenti e formazione della personalità che sono proprio alla base di alcuni progetti, come quello portato avanti dal dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari. “Si tratta – ha raccontato Anna Comacchio – di un progetto innovativo a livello internazionale le cui parole chiave sono: consapevolezza della propria intelligenza emotiva e sociale. Lavoriamo sulle competenze trasversali dei giovani, sulla loro visione, sulle loro passioni e sui loro sogni. Investendo, quindi, non solo sulla conoscenza ma sull’intuizione e sulla capacità di riconoscere gli schemi. E’, in pratica un laboratorio di competenze sociali ed emozionali, che insegna ai giovani ad essere adattabili, resilienti e ad avere forme di autocontrollo”. Altro caso è quello di H-Farm e delle sue esperienze legate all’H-International School, con 810 studenti e 140 insegnanti da 14 paesi, dei Summer Camp e del corso di laurea in Digital Management.

Educhiamo i ragazzi ad essere, pensatori, curiosi, premurosi, aperti, propensi al rischio, di buoni principi, equilibrati e riflessivi – ha detto Stefano Rossi –. Dal nostro punto di vista privilegiato vediamo giovani ricchi di caratteristiche positive: pieni di iniziativa ed entusiasmo, più innovativi e affamati di esperienze di noi adulti. Ma anche con alcuni difetti, come una minor attenzione al dettaglio e una minor costanza, ovvero si annoiano velocemente. Compito delle aziende è di saperli ascoltare, quello di noi adulti è di insegnare loro l’etica”. Infine anche il progetto dell’ITS Academy d’Istruzione Tecnica Superiore messo in campo dalla Regione Veneto, come raccontata dall’assessore al lavoro, all’istruzione e alla formazione Elena Donazzan. “Che dimostra – ha detto – come nel Veneto ci sia una diffusa cultura del rapporto scuola e lavoro e con forme di istruzione professionale molto radicate e con un dialogo aperto col mondo dell’impresa”. Nel corso della serata è stata proiettata anche una video intervista a Renzo Rosso, patron di Diesel, che ha lanciato alcuno consigli ai giovani presenti in sala: “Se potete cercate di fare qualcosa che vi piace. E mettete sempre voi stessi nei curriculum, credete in voi stessi, così potrete sempre arrivare dove vorrete. Non pensate di non riuscire mai a trovare lavoro. Ci vuole positività, voglia e desiderio. Il mondo e grandissimo e anche grazie al vostro contribuito potete farlo diventare ancora migliore” Ha chiuso l’incontro Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, che ha spiegato come oggi per i giovani ci siano ancora molte opportunità: “Bisogna credere ancora in questo Paese e la scuola e l’orientamento restano quindi elementi essenziali. Dobbiamo però migliorare i sistemi di alternanza scuola-lavoro e valorizzare in chiave moderna quella capacità del saper fare tutta italiana. Per far questo anche il tema dell’etica è fondamentale, così come il saper mettere al primo posto la persona e il merito”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giovani, tra pessimismo e opportunità: grande successo per il convegno con Galimberti

TrevisoToday è in caricamento