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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Jaes: la start up che diventa holding da Palermo a Treviso

Il 10 novembre la presentazione della holding: Jaes, Inside Web Company e Magazzino Logistica Outsorcing. Collaborazione con università per offrire lavoro ai neolaureati

Da startup a holding di valore internazionale. E’ la storia del Gruppo Chiarelli, promosso da Adalgisa e Claudio, due intraprendenti fratelli palermitani arrivati a Quinto di Treviso.

Il 10 novembre alle 16 festeggia adesso gli otto anni di attività e si è dato una veste nuova, per valorizzare ancor meglio il business che ne ha decretato il successo, la componentistica industriale. «Dopo aver lavorato a progetti per conto di Bmw, Audi e  Fiat – racconta Claudio Chiarelli - mi sono reso conto che la ricerca di uno specifico ricambio spesso era  un grosso problema dagli impatti notevoli per la produzione di queste aziende. La nostra idea è stata di creare un’impresa veloce nel dare risposte, snella nella struttura, nelle procedure e nei costi e con il know-how su tutta la componentistica per consentire di ridurre i costi di approvvigionamento di queste grandi realtà industriali risolvendone anche i problemi  di natura tecnica». Da qui nasce la Jaes (Japan American European Solutions S.r.l.), che oltre a supportare i suoi clienti industriali con la fornitura della ricambistica, con le sue competenze tecniche ha sviluppato al suo interno un network mondiale di logistica, che può spedire 1 kg come 1000 kg senza problemi, con quotazioni veloci e di qualità. Un network che diventa per aziende di ogni settore il referente per la ricambistica industriale idraulica, meccanica ed elettrica. «L’inizio? Tutto in salita. La nostra struttura un Pc in casa, nessun capitale da investire, nessun credito e pochissimi contatti ma tanta determinazione, volontà e soprattutto idee chiare sul business da perseguire. Il capitale iniziale è stato di trentamila euro e per i primi tre anni decidemmo di lasciare tutti gli utili in azienda. Nel 2010 siamo diventati S.r.l. e l’anno dopo abbiamo chiuso con  un fatturato di 600mila  euro; nel 2012 riusciamo a lavorare con nuovi clienti americani, con un servizio che includeva anche lo sdoganamento della merce, e in quell’anno riuscimmo anche ad affittare il primo ufficio. A fine del 2014 abbiamo sviluppato il nostro sito, fotografando tutti i ricambi che vendevamo e traducendo in 5 lingue diverse. Inoltre, abbiamo creato un traduttore di supporto per i vocaboli e questo ci ha permesso di essere notati da Google come sito interessante e da premiare».

Oggi Jaes fattura circa 11 milioni di euro con 20 collaboratori diretti e ha al suo fianco altre due società del Gruppo Chiarelli con idee di business e progetti diversi e ambiziosi : la Inside Web Company S.r.l., start-up proiettata sul digital marketing attraverso la realizzazione di  foto e video di componentistica industriale. Ha creato un software per portare in video i cataloghi delle aziende e sta lavorando su impianto per automatizzare la generazione dei video. L’altra impresa è la Magazzino Logistica Outsorcing S.r.l., start-up che punta alla realizzazione di un magazzino automatizzato. Oggi i temi e gli obiettivi del Gruppo Chiarelli da realizzare sono il consolidamento e l’ampliamento del network mondiale della componentistica industriale attraverso i canali web; la digitalizzazione della componentistica industriale attraverso la realizzazione di automatismi di generazione video e la creazione di canali Youtube destinati alle aziende per  individuare i componenti industriali non sempre facilmente reperibili sul mercato. Attraverso i video, tecnici e manutentori possono toccare con mano e vedere i dettagli dei componenti idraulici, meccanici ed elettronici. Un sapere che si riversa anche nella sinergia tra il know-how industriale dell’azienda e la scuola, con la creazione di canali Youtube di e-learning, grazie ai quali i ragazzi possono studiare elettronica, idraulica e meccanica con la visualizzazione di video professionali e interattivi. «Non disperdere know-how tecnico industriale è un nostro obiettivo. Pur essendo proiettati in un’economia digitale, di cui noi stessi siamo artefici, non vogliamo che i giovani perdano interesse e motivazione per la cultura industriale, con il rischio di disperdere un patrimonio di conoscenze tecniche indispensabile anche in futuro. Proponiamo così una formazione digitale ma focalizzata sul sapere industriale, che ha fatto grande il nostro Paese e questo territorio». Per il capitale umano c’è poi un’altra iniziativa che unisce idealmente Sicilia e Veneto. «In Sicilia siamo cresciuti e abbiamo studiato fino alla laurea. Abbiamo fatto esperienza all’estero e poi scelto di fondare la nostra azienda in Veneto, che  consideriamo strategico per il nostro settore, grazie ai volumi di esportazione e alle reti di logistica già attive. Come imprenditori vogliamo rinnovare questa storia, creando un nuovo legame con il Sud e i suoi molti talenti. Con il nostro Gruppo abbiamo avviato dei primi contatti con università italiane per offrire opportunità di lavoro e crescita professionale ad ingegneri informatici e laureati in informatica, ma puntiamo anche ad investire al Sud per creare lì nuovi posti di lavoro, portando i progetti più centrati sulle competenze del fattore umano e meno agli aspetti logistici e di dislocazione territoriale». 

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