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Gioco come inclusione a "La Nostra Famiglia" di Conegliano

Le attività si sono svolte con l’attenta regia di insegnanti, educatori, fisioterapisti, psicomotricisti e con la supervisione di pedagogisti e psicologi

Il gioco come inclusione è questa l’esperienza di 40 bambini delle classi quarta e quinta primaria dell’Istituto comprensivo “G.B. Cima” che questa mattina hanno vissuto presso La Nostra Famiglia di Conegliano insieme ai bambini che frequentano il presidio. E’ stata una esperienza di gioco e di condivisione particolarmente importante vissuta con entusiasmo e partecipazione dove si è favorita la relazione ed il divertirsi insieme. Il gioco non è vissuto solo nella sua dimensione agonistica ma come palestra dove il benessere del singolo passa attraverso al bene del gruppo. Le attività si sono svolte con l’attenta regia di insegnanti, educatori, fisioterapisti, psicomotricisti e con la supervisione di pedagogisti e psicologi. L’evento, organizzato da La Nostra Famiglia, si inserisce tra gli appuntamenti legati alla giornata mondiale delle Paralisi Cerebrali Infantili (PCI), che coinvolge le persone con simili patologie, le loro famiglie, gli operatori, i servizi ed il territorio. La Paralisi Cerebrale Infantile è la più comune causa di disabilità fisica dell’infanzia.

Il motto è “Io sono qui, noi siamo qui”, ad indicare una visione che include sia i bambini che gli adulti con paralisi cerebrale nella partecipazione alla vita sociale, nei diritti civili, nelle scelte educative, nella qualità della vita, nelle decisioni terapeutiche.

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«La regia mondiale di questo movimento è canadese e anche quest’anno l’Associazione La Nostra Famiglia è in prima fila per promuovere l’evento anche in Italia -afferma dott. Gianni De Polo, responsabile scientifico dell’evento- è un’occasione per dare visibilità al tema delle paralisi cerebrali e attivare attorno alla famiglia e al bambino tutte le risorse disponibili per l’inclusione sociale, scolastica, nel tempo libero, nel lavoro».

La Nostra Famiglia in Veneto segue circa 300 pazienti in età evolutiva con Paralisi Cerebrale in età evolutiva di cui 141 sotto gli 8 anni.

«Stiamo assistendo a un cambiamento epocale nel nostro modo di pensare alla disabilità -continua il dott. De Polo- La Nostra Famiglia è da molti anni partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF)». La paralisi cerebrale Infantile: i numeri de “La Nostra Famiglia” in Italia. La Paralisi Cerebrale Infantile colpisce 2 neonati su 1000 nati vivi. Si tratta di un gruppo di disturbi dello sviluppo del movimento e della postura, dovuti ad un danno permanente che si verifica nell’encefalo nel corso dello sviluppo cerebrale del feto, del neonato o del lattante. I bambini con PCI spesso presentano anche disturbi visivi e uditivi, problemi alimentari e metabolici, disabilità intellettiva, epilessia, problemi nella comunicazione e nel comportamento.

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La Nostra Famiglia da più di 70 anni si dedica alla cura e alla riabilitazione di bambini con Paralisi Cerebrale Infantile, occupandosi della diagnosi, cura, educazione e dell’inserimento scolastico, sociale e lavorativo, attraverso un approccio globale alla persona e un costante coinvolgimento della sua famiglia. Nel corso del 2018, nei 28 centri di riabilitazione dell’Associazione (in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Campania, Puglia), sono stati curati 1.400 bambini e ragazzi con PCI: di questi, il 48% non deambula, utilizza una carrozzina per gli spostamenti, necessita di assistenza fisica. Più della metà dei bambini che riesce a sviluppare un cammino autonomo, presenta comunque gravi difficoltà nello spostamento per lunghe distanze. Oltre ai problemi motori, molti di loro hanno difficoltà visive e di comunicazione; la loro qualità di vita migliora anche grazie all’utilizzo di ausili informatici per la facilitazione della visione e della comunicazione.

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