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Goldin svela i capolavori di Rodin: ottanta opere per riconquistare Treviso

La mostra sul grande artista francese sarà inaugurata sabato. Una nuova sfida per il curatore alle prese con la sua prima esposizione dedicata quasi interamente alla scultura

TREVISO E' una vera e propria scommessa artistica e professionale quella che il curatore trevigiano Marco Goldin ha presentato in anteprima al museo di Santa Caterina giovedì 22 febbraio. Il sogno di portare nella sua città d'origine uno degli artisti che più hanno influenzato gli inizi della sua carriera nel mondo dell'arte è stato così grande da spingerlo ad allestire una mostra (quasi) interamente incentrata sulla scultura, a costo di suscitare nel grande pubblico un interesse decisamente minore rispetto alle mostre pittoriche presentate in passato. 

Rodin - Santa Caterina

Partendo dalle parole del poeta Rainer Maria Rilke: “Prima di essere celebre, Rodin era solo”, Goldin ha costruito una mostra articolata in tre macro-sezioni al cui interno trovano spazio 80 opere, di cui 50 sculture in gesso, bronzo e marmo tra le più famose dell'artista e 30 lavori su carta che ricostruiscono, in ordine cronologico, quelli che sono stati i momenti e le opere salienti nella vita artistica del celebre scultore francese. Iniziando dalle prime sculture realizzate durante il lungo viaggio in Italia di Rodin sulle tracce artistiche di artisti del calibro di Michelangelo Buonarroti (uno dei suoi massimi punti d'ispirazione) e Masaccio, la mostra si amplia nella sezione centrale dedicata alla statuaria monumentale in cui spiccano due opere fondamentali come "Uomo che cammina" e "I borghesi di Calais". Il climax artistico dell'esposizione si raggiunge però nell'ultima sala ipogea, completamente ristrutturata per l'occasione, in cui trovano spazio i pezzi forti della mostra: dal celebre "Bacio", legato ancora ai canoni della statuaria classica, passando per la splendida correlazione tra la statua monumentale de "Il pensatore" e l'omonimo quadro di Edvard Munch, arrivando infine alla controversa rappresentazione scultorea del grande scrittore Honoré de Balzac. Un viaggio inedito per il pubblico trevigiano che per cento giorni, a partire dal prossimo 24 febbraio, avrà modo di immergersi nel mondo di un'artista che ha saputo svincolarsi dai rigidi legami del mondo accademico per infondere nei corpi scultorei dei suoi capolavori, il soffio vibrante dell'animo umano.

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