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"Hosting your life", una storia tutta trevigiana di condivisione di vite su Airbnb

"Non si vive più da soli, o in coppia, si condivide davvero la casa; non si tratta più di persone che vengono soltanto a dormire, ma vengono a 'vivere' la casa, la città e le persone"

TREVISO "Un anno fa ci siamo trasferiti lontano dalla nostra famiglia, dai nostri amici, lasciando tutto e tutti dietro di noi. Lo so, è una frase già sentita, ma l’abbiamo fatto davvero. Abbiamo messo 23kg di cose in ciascuna valigia, siamo saliti in aereo alla volta di una vita nuova, precisamente a Treviso, in Italia, in una piccola, ma bella città che dista solo 25 minuti da Venezia". Inizia così il racconto del giovane messicano Juan Pablo R. Valadez, giovane appassionato di turismo e "hosting", tanto da innamorarsi perdutamente della Marca Trevigiana. "Dopo alcuni mesi, passati a cercare di capire le usanze e il modo di vivere degli italiani, dalle cose più frequenti, come comprare una bottiglia d’olio di oliva ogni mese, e quelle meno usuali, come aspettarsi che il cliente abbia un servizio adeguato (non aspettatevelo!) abbiamo capito che volevamo destinare la nostra stanza vuota, all’inizio pensata come uno studio di yoga, poi diventata un enorme armadio delle cose in disuso, in qualcosa di più prezioso. Abbiamo deciso di trasformarla, di non sprecare spazio, ma di creare il nostro primo Airbnb di prim’ordine". Ecco quindi il suo diario!

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Giorno 1.

"Prima di metterci in moto, verso l’Ikea, abbiamo avvisato i nostri proprietari di casa, persone straordinarie, per chiedergli il loro parere e la loro autorizzazione. Sorprendentemente hanno detto di sì! Così, prima di buttarci a capofitto nel cosiddetto sistema “shared economy” abbiamo voluto sperimentare l’idea e vedere se poteva funzionare anche per noi. Volevamo testare e capire se avremmo potuto riuscire a condividere il nostro spazio sacro, la nostra casa e se eravamo disposti a lasciare una parte della nostra vita privata, perché diciamocelo, non si può cucinare nudi il sabato mattina o mettere alla prova la resistenza dell’appendiabiti con ospiti in casa! All’inizio abbiamo deciso di affittare il nostro soggiorno, fornito di divano letto, (sì, Airbnb lascia anche affittare spazi condivisi) quindi chissà, perché no, un bel corridoio spazioso o una cucina confortabile. E così, da un giorno all’altro, il nostro soggiorno è stato predisposto per accogliere sconosciuti e offrire loro un posto dove dormire".

Giorno 2.

"Dopo poco è arrivata la prima richiesta, lo sconosciuto, o meglio, sconosciuta era una ragazza proveniente dal Centro America recatasi a Treviso per lavoro e, coincidenza vuole, nello stesso posto dove lavora anche mia moglie. Il mondo è grande, ma Treviso è piccolina e queste coincidenze possono accadere. Così questa è stata la nostra prima lezione di home sharing. Non è stato difficile, anzi, ci siamo però accorti di cosa poteva significare vivere senza il nostro soggiorno, quasi per una settimana con una persona che effettivamente non conoscevamo. Con lei, ma anche con gli altri ospiti, abbiamo notato che il rapporto che si instaurava era sempre più informale, chiacchierando insieme davanti ad una buona birra, cucinando, condividendo ricette ed usi dei propri paesi…Lo so, lo so sembra tutto troppo bello per essere vero, però ovviamente nulla è perfetto e ci sono anche alcuni svantaggi; come l’aspirapolvere che prende le sembianze di un animale peloso con capelli di tre persone diverse, il bagno che è inevitabilmente sempre occupato e la cucina sempre piena, come in ogni casa che viene condivisa da più individui!".

"È qui che la seconda lezione entra in gioco: non si vive più da soli, o in coppia, si condivide davvero la casa; non si tratta più di persone che vengono soltanto a dormire, ma vengono a “vivere” la casa, la città e le persone. Probabilmente per molti non è così, ma se inizierai ad affittare o diventerai ancora più socievole di quello che sei, o la persona con le recensioni più strane. Parliamo anche di questo, come consiglio che posso dare, non aspettatevi le recensioni, ma chiedete direttamente ai vostri flatmates, se ci sono cose che non hanno gradito o cose che secondo loro possono migliorare la situazione in casa. Non aspettate che vadano via, alla fine c’è sempre tempo per migliorare, giusto? Dopo aver avuto 5 ospiti nel nostro salotto e dopo la prima prenotazione durata più giorni, abbiamo deciso che era ora di andare all’Ikea, investire quei 400euro, per trasformare quella stanza, riempirla di cose, come da Pinterest. Il risultato finale è davvero bello, come si vede nella foto".

"Abbiamo iniziato a ricevere più richieste di prenotazione e, con queste, anche delle recensioni. Abbiamo deciso di mantenere il prezzo più economico per una stanza posizionata in pieno centro storico, sapete perché ? Non siamo...Così abbiamo mantenuto la nostra promessa, le persone continuano a prenotare, senza esser troppo esigenti, per soggiorni più lunghi, assicurando così più notti e un po’ meno lavoro per noi. Al momento stiamo avendo la prenotazione più lunga: una favolosa coppia di australiani, che si fermeranno per ben 23 notti…lo so, è taaaaanto tempo, ma per fortuna fino adesso è stato gradevole. Siamo rimasti sette giorni con loro e ci siamo già molto divertiti insieme. Questa sera verranno con noi, per partecipare ad una lezione di cucina, tenuta da una famiglia italiana (i buoni vantaggi di airbnb ). Quindi sì, sarà la tua vita che verrà occupata, più che il tuo spazio, ma siamo onesti, molto meglio finire a casa di amici, persone locali, che in una stanza fredda e distaccata di un albergo!".

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