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"International Photography Awards" di Los Angeles: Menzione d’Onore al trevigiano Alberto Perer

Il 39enne ha ottenuto un importante riconoscimento alla 13^ edizione del concorso americano. La giuria è rimasta infatti stupita della sua foto notturna del Matterhorn

TREVISO Un premio prestigioso per un talento tutto trevigiano della fotografia. Parliamo del 39enne Alberto Perer, insignito nelle ultime ore della Menzione d'Oro all’International Photography Awards di Los Angeles (USA), organizzato dalla Lucie Foundation, nella categoria Fine Art Landscape. A stupire la giuria una stupenda foto del Cervino ripreso nel luglio del 2015 dal lago Stellisee, durante i festeggiamenti per i 150 anni dalla sua prima ascensione.

"Sono molto contento di aver ricevuto la Menzione d’Onore. Proprio per l’importanza che la ricorrenza aveva nella storia dell’alpinismo europeo, mi fa particolarmente piacere che la foto abbia avuto un riconoscimento in un rilevante concorso internazionale arrivato ormai alla 13^ edizione. Questo è stato quindi il mio tributo all'anniversario dei 150 anni dalle prime due ascensioni al Cervino (in tedesco Matterhorn, ndr.). Il 14 luglio 1865 ci fu infatti la prima salita alla cima dal versante svizzero - racconta Perer - Una cordata guidata dal francese Michel Croz e dall’inglese Edward Whymper arrampicò la Cresta dell'Hörnli. Il 17 luglio la guida valdostana Jean-Antoine Carrel e Dall’Abate Gorret salirono lungo la Cresta del Leone sul versante italiano. Nel luglio 2015 vi sono state poi le celebrazioni su entrambi i versanti del Cervino per ricordare l'importante evento alpinistico e il 10 luglio, dal lago Stellisee in Svizzera, ho ripreso l'accensione, durata alcuni istanti, delle luci che evidenziavano la via di salita nord-orientale dell'Hörnli. Nella notte l'illuminazione dall'Italia del versante sud creava un'atmosfera particolarmente suggestiva".

"Grande appassionato di fotografia di montagna e naturalistica - continua il fotografo trevigiano - ho iniziato ad amare le cime dolomitiche fin da bambino durante le vacanze estive nella valle del Primiero in Trentino. Socio della Sezione di Treviso del Club Alpino Italiano, all’interno del quale ora sono un Operatore Naturalistico Culturale del Comitato Scientifico, è stato proprio diversi anni fa durante le escursioni sezionali, che è nata e cresciuta la passione per la fotografia. Sentivo la necessità di fare 'mie', non solo nell’animo, le emozioni che la natura mi trasmetteva nei suoi molteplici aspetti quali rocce, piante, acque…e di poter, inoltre, condividere con altri quanto da me provato. Inizialmente ho utilizzato una bridge digitale (Lumix FZ7 poi Canon SX40) e, da qualche anno, sono passato alla reflex (Canon EOS 6D con ottiche serie L) che mi permette di esprimermi al meglio".

"Dedico poi molta attenzione alla composizione e alla luce, determinanti per far risaltare al meglio la bellezza del soggetto - conclude il 39enne - Riprendere la magia dei delicati e suggestivi momenti di luce all’alba o al tramonto, così come cieli stellati, richiede spesso lunghe salite e bivacchi in alta quota a temperature basse, fatiche che però spariscono quando la natura si mostra nella sua maestosità e splendore. Posso riassumere la mia visione fotografica con queste parole: 'I colori della luce…quando la natura dipinge se stessa'. La natura è come una tavolozza di colori che, a seconda della luce del giorno, o della notte e dell’alternarsi delle stagioni regala emozioni sempre nuove a chi la sa osservare e rispettare". 

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