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Giovedì, 25 Aprile 2024
Blog Valdobbiadene / Piazza Marconi

Jesusleny Gomes: un viaggio a piedi lungo tutto il Veneto per scoprirne le bellezze

Imprenditrice brasiliana di nascita ma veneta d’adozione, la giovane sta attraversando i 574 comuni della nostra regione per scoprire luoghi magnifici e farsi raccontare storie e tradizioni

VALDOBBIADENE Sta percorrendo a piedi tutto il Veneto, attraversando i suoi 574 comuni, per incontrare la gente, scoprire luoghi magnifici e farsi raccontare storie e tradizioni. Lei è Jesusleny Gomes, imprenditrice brasiliana di nascita ma veneta d’adozione, e sabato 24 marzo il suo itinerario “Su 2 Piedi” l’ha portata ad arrivare nel comune di Valdobbiadene. Per l’occasione ha dedicato al comune trevigiano quello che lei ama definire uno “Special Day”, una giornata speciale riservata interamente a questo splendido territorio immerso tra le colline trevigiane, famose non solo per la produzione di ottimi vini ( tra cui il Prosecco Superiore ed il celebre Cartizze) ma anche per gli incredibili panorami che esse offrono, in un alternarsi di vigneti, pievi e monumenti di pregio. In questo suo itinerario a piedi non si concentra però solo sulle bellezze del territorio, ma anche e soprattutto sulle persone che lo abitano, sulla loro cultura e sulle eccellenze che vengono prodotte.

La sua giornata è iniziata incontrando l'AssessoreTommaso Razzolini e Alfia, due ragazzi del luogo innamorati di Valdobbiadene che si sono offerti di accompagnarla alla scoperta delle sue meraviglie. La prima tappa è stata villa dei Cedri, che si trova nel centro del paese, a cinquecento metri dalla piazza principale, ed è uno dei poli culturali più attivi del territorio comunale. Prima di entrare nella villa, le hanno mostrato l’antico lavatoio della Cordana, che si trova sul retro della villa: un manufatto testimone della storia di questo territorio, dove le donne vi si recavano un tempo per lavare a mano i vestiti. Il nome del lavatoio deriva da quello della sorgente, la Cordana, che un tempo consentiva ai conti di Collalto di produrre la seta. Dopodiché sono entrati nella villa che, grazie agli ampi spazi interni e al grande parco, è sede di numerosi eventi e manifestazioni, grazie agli sforzi di molti gruppi, associazioni  e soprattutto grazie alle istituzioni comunali, che ne hanno permesso la rinascita e la valorizzazione. Passeggiando per il parco Jesusleny è rimasta rapita dalla bellezza e dallo splendore della villa, che ha ospitato di recente l’Antica Fiera di San Gregorio, manifestazione da sempre evento di riferimento per i produttori del Prosecco Superiore e per le piccole produzioni locali.

Un evento capace di valorizzare economia e storia del territorio, guidando i tanti visitatori in un viaggio unico tra colori, sapori e cultura locale. Jesusleny nel suo viaggio Su 2 Piedi sottolinea sempre l’importanza della promozione delle eccellenze dei territori per favorire la crescita del turismo, e ha apprezzato molto quanto l’impegno in questo campo delle istituzioni di Valdobbiadene. Nel parco della villa è rimasta molto colpita anche dall’enorme omaggio alla cultura contadina veneta realizzato l’artista bassanese del legno Toni Venzo: una “britola” gigante, il tradizionale coltello da secoli compagno inseparabile di chi vive di agricoltura. Questa britola è la più grande del mondo, con i suoi 25 quintali di peso e la sua lama lunga ben 8 metri, e costituisce un ulteriore motivo di vanto per il comune.

Dopo la visita alla villa Jesusleny è stata accompagnata nella vicina pasticceria “Alla Villa dei Cedri” per incontrare Massimo Carnio, campione italiano di cioccolateria nel 2015, nonché unico finalista italiano al Cacao Barry World Chocolate Masters a Parigi ad ottobre. Sì, perché a Valdobbiadene non c’è solamente il famoso vino, ma anche tante tradizioni e saperi antichi che si traducono in piccole attività gastronomiche artigianali di altissima qualità. Massimo prosegue la tradizione della famiglia Carnio, pasticceri a Valdobbiadene da più generazioni, aggiungendo alle sue abilità culinarie un’innata qualità artistica: crea infatti dei pezzi (piece) unici che ricreano i momenti più belli delle tradizioni italiane, come il battesimo, la comunione o il matrimonio. Jesusleny ha assaggiato le selezioni di cioccolato gentilmente offerti per l’occasione, rimanendo estasiata dalla bontà e passando momenti di dolcezza indimenticabili; ha avuto poi l’opportunità di andare nel suo laboratorio, dove Massimo le ha mostrato i macchinari e i metodi di lavorazione della cioccolata.

Alfia ha poi accompagnato Jesusleny a conoscere un altro luogo di Valdobbiadene dove si producono in maniera artigianale prelibatezze rinomate nel mondo: l’Antico forno a legna Vanzin, situato appena fuori il paese, in località Tre Pini a Funer. Qui ha incontrato Karine Gatto, che ogni giorno, che ogni giorno assieme al marito Germano Vanzin, cucina a fuoco lento sfornati deliziosi con l’ausilio del forno a legna, uno dei pochissimi rimasti in tutto il trevigiano. Un’attività tradizionale a gestione famigliare che ha saputo colpire nel segno una troupe giapponese che un anno e mezzo fa era giunta da Tokyo tra le colline del prosecco superiore per realizzare un reportage per una rivista dedicata alle ricchezze enogastronomiche di un territorio: sono rimasti così incantati dalla bontà del pane cotto a legna che hanno deciso di scoprire e conoscere i segreti della preparazione, invitando Karine e Germano in Giappone per cucinare il pane e altri piatti della tradizione a un evento enogastronomico dedicato al “Made in Italy”. Un racconto straordinario che certifica l’eccellenza di Valdobbiadene e della sua gastronomia.

Parlando di eccellenze Jesusleny non poteva poi non andare a visitare uno dei luoghi dove si produce il vino per il quale Valdobbiadene è famosa in tutto il mondo: il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG. Quando si parla di questo territorio infatti si pensa subito al Prosecco Superiore, un vitigno autoctono che proprio in questa zona collinare ha trovato il suo ambiente ideale. All’interno della cantina Le Bertole ha incontrato Gianfranco Bortolin, proprietario dell’azienda con 18 ettari di produzione, che le ha raccontato le peculiarità uniche del Prosecco Superiore DOCG e del Cartizze. Jesusleny ha assaggiato la qualità del vino prodotto da queste parti e ha scoperto che il vero Valdobbiadene nasce da una caratteristica unica di  avere il cosiddetto “fondo”, cioè un deposito di lieviti sul fondo della bottiglia, che gli conferiscono un sapore schietto e sincero.

Dopo la visita alle cantine Alfia ha portato Jesusleny a San Pietro di Barbozza a conoscere Angelo Favero, detto Zoe, un artista solitario che trasforma i sassi del Piave in magnifiche sculture. Con i suoi fedeli strumenti di lavoro, il martello e lo scalpello, realizza quelli che lui chiama putinòt, dei personaggi incisi nella pietra: cittadini del mondo, soldati della Grande Guerra e tanti altri soggetti dallo sguardo ora pensieroso, ora sorridente, ora arrabbiato, ora innamorato. I sassi sono una vera attrazione turistica per chi passeggia in queste zone ma, come ha rivelato direttamente Zoe a Jesusleny, non sono in vendita: quelle pietre sono da lui considerate come i suoi figli, nipoti e amici, ma se è per fare della beneficienza Zoe accetta e dona poi  il ricavato all'asilo del paese. Un uomo particolare ma straordinario, che merita di essere conosciuto.

L’ultima tappa dello Special Day di Jesusleny a Valdobbiadene è stata poi Piazza Marconi, che come lei stessa ha dichiarato, si può considerate un vero e proprio monumento a cielo aperto, ricca di spunti interessanti e  gioielli architettonici di pregio. E’ il centro principale della cittadina nel cuore della Marca e offre uno spaccato unico sulla storia della città, con edifici che ne hanno segnato la storia. Il duomo di Santa Maria Assunta, il cui ultimo restauro risale a fine Settecento, conserva alcune splendide pale d’altare, ma il vero emblema della piazza è il campanile del XVII secolo, che svetta maestoso ed imponente, con una bellissima meridiana a segnare il tempo che passa. Si dice che sia il campanile più alto del Veneto, superando addirittura il campanile di San Marco e Jesusleny, che ha confessato avere una vera passione per le torri campanarie, l’ha ammirato a lungo con estremo piacere.

Sempre nella piazza si trova l’edificio che ospita la più piccola torrefazione d’Italia e Jesusleny è andata a visitarla e a conoscere Luigi Spinetta, l’uomo che dal 1981 ha preso in gestione l’attività. Luigi ha chiacchierato a lungo con Jesusleny, raccontandole che la torrefazione nacque nel 1956, con l’acquisto di una tostatrice Petroncini da parte della famiglia Baratto, proprietaria dello stabile, nel quale decise di fondare una piccola bottega artigianale. Jesusleny è rimasta sorpresa dal fascino antico dell’esercizio, fermo nel tempo da oltre mezzo secolo grazie alle attrezzature storiche ancora presenti: Luigi le ha fatto vedere anche le macchine tostatrici in funzione, mostrando come lavora in maniera artigianale i chicchi di caffè.

Tra i molti incontri di Jesus c'è stato anche quello con Donatella Mantoet un'artista locale che ha sviluppato una sua tecnica particolare di decorazione del vetro applicata alle damigiane. Le damigiane sono un elemento tipico della nostra storia locale. Utilizzate in passato per il trasporto di grosse quantità di vino da imbottigliare, ancor oggi comunque vengono utilizzate per tale scopo, diventano oggetti di Arredo che ben si adattano a molteplici ambienti. Jesusleny è rimasta incantata dai lavori di Donatella, dal profumo inebriante dei suoi saponi ma soprattutto dei piccoli magneti in legno che Donatella ha fatto confezionare per promuovere il suo territorio. Jesus ne ha regalato uno anche al Presidente Zaia, quando lo ha incontrato alla mostra del vino di Col San Martino, ponendo l'accento sul fatto che anche queste piccole cose servono per promuovere un paese perché sono fatte dall'amore per esso.

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