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La Guerra nelle immagini d’epoca: il fronte rivive nel racconto dei suoi protagonisti

Al MEVE di Montebelluna a raccontare la guerra saranno i suoi protagonisti e lo faranno attraverso le istantanee scattate per raccontare al vita di trincea o di retrovia

Al MEVE di Montebelluna, che sarà inaugurato il prossimo 3 novembre, a raccontare il fronte saranno, in presa diretta, i suoi protagonisti e lo faranno attraverso le istantanee scattate per raccontare al vita di trincea o di retrovia in un multimediale dedicato agli archivi fotografici del territorio. Immagini che non sono state scattate per tramandare l’epicità della Storia ma per conservare il ricordo, la cronaca, di una quotidianità vissuta immersi nel fango, in lotta con pidocchi e freddo prima ancora che con il Nemico. Il prof. Marco Mondini, che del MEVE è il curatore scientifico, con il supporto di Monica Celi, direttrice dei Musei di Montebelluna, e della sua collaboratrice Irene Bolzon, direttrice dell’Istresco, hanno chiesto la collaborazione a tre importanti archivi trevigiani con le loro collezioni.

Il primo è il FAST - Foto Archivio Storico Trevigiano. Dall’imponente Archivio trevigiano, importante istituzione che attraverso la sue collezioni documenta e conserva memoria della storia del territorio trevigiani sono state selezionate immagini dal fondo privato del Generale Pietro Badoglio ricco di oltre 500 immagini che raccontano la famiglia e la carriera politico-militare del generale. Da questo fondo sono state selezionate le fotografie con cui Badoglio “racconta la guerra”. Le sue sono immagini di un conflitto visto con gli occhi di un ufficiale.

Il secondo archivio di straordinaria importanza e valore, riconosciuto a livello internazionale, per la documentazione sulla Grande Guerra in essa depositata è quello del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. La collaborazione offerta dal Comune di Vittorio Veneto al nascendo MEVE ha permesso di recuperare una selezione di immagini del fondo Marzocchi. Marzocchi fu uno dei primi e più significativi operatori del Reparto Fotografico del Comando Supremo Italiano. Da un importante fondo stavolta montebellunese, il Fondo Robazza, ricco di centinaia di cartoline e foto d’epoca, sono state tratte immagini della Montebelluna negli anni dei conflitto e della guerra vista con gli occhi di chi, al Fronte e a casa, la subiva. “Sono certa - afferma Monica Celi - che al Memoriale affluiranno, un volta aperto, altre immagini, donazioni di famiglie che in casa conservano foto del conflitto. Ci proponiamo di digitalizzarle e metterle in rete, per farne un patrimonio a disposizione di tutti”.

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