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I figli che non vivono con entrambi i genitori sono più propensi al sesso e alle droghe

A dirlo è il Progetto andrologico permanente, uno studio presentato in questi giorni e condotto dal professor Carlo Foresta sugli studenti veneti iscritti all'ultimo anno delle scuole superiori

TREVISO Sono stati presentati al XXXIII Convegno di medicina della riproduzione, presieduto  dal professor Carlo Foresta, gli studi condotti dalla fondazione Foresta Onlus con un gruppo di psicologi coordinato dalla professoressa Ghisi del dipartimento di psicologia generale dell’Università di Padova.

Da oltre dieci anni la fondazione è promotrice del progetto andrologico permanente, rivolto ai ragazzi frequentanti l'ultimo anno delle scuole superiori di Padova a provincia. Un'iniziativa che sta rivestendo un ruolo di fondamentale importanza quale nel fornire informazioni in tema di patologie del sistema riproduttivo, malattie sessualmente trasmesse, stili di vita e abitudini sessuali con l'auspicio di favorire la prevenzione della salute andrologica e riproduttiva dei giovani fornendo loro conoscenze e strumenti per la salvaguardia del proprio benessere. L'incontro e lo scambio diretto con i ragazzi è uno dei punti di forza di tutto quello che finora è stato possibile realizzare e il principale veicolo di  estensione del focus di osservazione a partire dal quale diviene possibile tracciare nuovi bisogni e percorrere ulteriori sfide. A quest'ultimo proposito la somministrazione di un questionario a 2170 giovani diciottenni maschi, nell'anno 2016-2017, ha permesso di raccogliere dati sul loro stile di vita inerenti l'alimentazione, il fumo, le bevande alcoliche, le sostanze stupefacenti, la sessualità e l'utilizzo di internet. È stato così possibile delineare un quadro degli aspetti epidemiologici, quadro che pone in rilievo delle componenti nuove rispetto a quelle precedentemente osservate e che sollecita a riflettere sulle dinamiche sociali rivolgendo una particolare attenzione alla varietà della composizione familiare.

A tal proposito è emerso che i ragazzi che non vivono con entrambi i genitori (14,3%) sono maggiormente esposti a comportamenti a rischio; essi, infatti, assumono più frequentemente bevande alcoliche in un mese e in quantità maggiore rispetto a chi vive con entrambi i genitori (35,1% vs 26,9%), riportano in misura maggiore di fumare (42,4% vs 32,3%) di aver assunto sostanze stupefacenti (56,9% vs 47,3%), di avere più partner sessuali (25,7% vs 15,8%) e di avere rapporti sessuali non protetti (40,3% vs 32,6%). I ragazzi che hanno fratelli e/o sorelle riferiscono di bere mensilmente alcolici più frequentemente dei figli unici (29,2% vs 21,3%) e questi ultimi utilizzano maggiormente il preservativo rispetto ai primi (81,7% vs 78,6%). Pertanto gli studiosi sottolineano la sempre maggiore esigenza di associare all'analisi clinica e di laboratorio, un'indagine del sociale che necessita dell'adozione di lenti che consentano di osservare i piani relazionali, affettivi e generazionali dal di dentro e dal di fuori della cerchia familiare partendo dall'osservazione che di tutto questo ci da il binocolo sociale.

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