rotate-mobile
Blog Follina

L'arte fa rivivere capannoni e fabbriche della Marca

Tra le aree interessate alla rigenerazione anche il Lanificio Poletti di Follina e la Tessitura La Colombina di Badoere. Martedi 11 dicembre la presentazione con i sindaci e le scuole

Trasformare vecchie aree industriali in luoghi di cultura da aprire al territorio. Luoghi dove allestire mostre, installazioni artistiche o moderni teatri per dar spazio a narratori e artisti delle arti visive di dare libero sfogo alla loro arte.

È questo uno degli obiettivi del progetto "Rigenerarte" di UNIS&F, la società di servizi e formazione degli industriali trevigiani. Partner dell'iniziativa, che vede coinvolti alcuni sindaci e una dozzina di classi delle scuole medie e superiori, è Fondazione Benetton Studi Ricerche. Il progetto si inserisce all'interno del bando Inn-Veneto della regione Veneto che ha lo scopo di portare in Veneto "cervelli", intesi non solo come scienziati, ma anche come creativi impegnati nel campo delle installazioni visive, fotografi, pittori, narratori che da metà gennaio per sei mesi arriveranno nella Marca con una "mission" ben precisa: dare un nuovo impulso a luoghi dismessi o abbandonati. I luoghi interessati sono il Lanificio Paoletti di Follina, un immobile alle porte di Treviso gestito dall’Associazione Giano, la Tessitura Colombina di Badoere e l'ex cartiera nel comune bellunese di Quero Vas. Nel partenariato di progetto ritroviamo anche le Amministrazioni comunali in cui insistono i quattro luoghi oggetto di rigenerazione. Grazie a queste è stato possibile avviare anche un confronto con le scuole locali. I ragazzi del Duca degli Abruzzi di Treviso, del Liceo Artistico di Vittorio Veneto e delle scuole medie di Morgano, Follina e Quero-Vas hanno visitato queste aree e stanno ultimando un loro lavoro originale di presentazione che porterà a capire come questi vedono i 4 luoghi su cui si andrà a lavorare e quale utilizzo futuro degli stessi vorrebbero.

«Parallelamente al lavoro nelle scuole c’è anche un gruppo di giovani neolaureati che sta lavorando sulla storia di queste aree e su quello che hanno rappresentato negli anni per il territorio – spiega Stefano Parisotto responsabile UNIS&F del progetto - Stanno raccogliendo materiale storico, intervistando proprietari, amministratori e residenti per arrivare a produrre un dossier che verrà consegnato direttamente agli artisti al loro arrivo a Treviso. Questo materiale li aiuterà ad immergersi nel nostro territorio e, attraverso la loro capacità creativa, contribuire, anche attraverso la realizzazione di opere a dare una prospettiva futura ai quattro luoghi, anche in ottica di innovazione sociale e di apertura verso il territorio circostante». Gli artisti individuati sono una quindicina sparsi in tutta Europa e per alcuni di loro sarà un ritorno nel loro paese d'origine. In questi giorni UNIS&F, assieme a Fondazione Benetton Studi Ricerche, sta terminando le selezioni per i sei posti disponibili. Arriveranno a Treviso verso metà gennaio per raccogliere i "dossier" e cominciare il loro lavoro. Durante il loro periodo di permanenza sono già previsti una serie di eventi moltiplicatori che saranno utili a far comprendere alle diverse parti coinvolte e ai cittadini come stanno procedendo i lavori. Tra fine maggio e giugno il gran finale quando i progetti artistici saranno pronti e i quattro luoghi prescelti, ora abbandonati o solo parzialmente usati, torneranno ad essere vivi e più utilizzabili dai cittadini, ma sotto un altra forma. In attesa dell’arrivo degli artisti, il prossimo 11 dicembre alle ore 10, tutti i protagonisti del progetto si ritroveranno per dare l’avvio ufficiale all'iniziativa alla Chiesa di San Teonisto a Treviso

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'arte fa rivivere capannoni e fabbriche della Marca

TrevisoToday è in caricamento