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San Biagio di Callalta diventa "Città che legge" per il biennio 2020-21

Premiato l'impegno di Comune e associazioni. L'assessore comunale Martina Cancian commenta con entusiasmo il riconoscimento assegnato anche a Ponte di Piave

San Biagio di Callalta ha ottenuto la qualifica di "Città che legge" per il biennio 2020-21. Il progetto, promosso dal Centro per il libro e la lettura, d'intesa con l'Anci, valorizza le amministrazioni che si impegnano a svolgere con continuità politiche di promozione della lettura sul proprio territorio.

«Si tratta di un traguardo importante per il quale – commenta l’assessore Martina Cancian - teniamo a ringraziare tutti coloro che collaborano con la biblioteca alla realizzazione di iniziative di promozione alla lettura: le associazioni culturali del territorio ed in particolare il Gruppo Biblioteca San Biagio di Callalta che collabora attivamente alla realizzazione di eventi e letture animate, anche con le scuole, l'Istituto comprensivo di San Biagio di Callalta e la libreria Giunti al Punto di Olmi. Gli investimenti fatti dalla nostra amministrazione comunale sulla biblioteca hanno fatto da volano ad una serie di iniziative frutto di un gioco di squadra”. In questi ultimi anni nel territorio di San Biagio si sono svolte numerose iniziative di promozione della lettura come il concorso di narrativa "L'autore sono io", il festival LIBeRI, la campagna Giunti "Aiutaci a crescere, regalaci un libro", l'adesione ad iniziative nazionali e regionali come "Il Maggio dei Libri" e il "Veneto Legge" Un gioco di squadra che ha dato i suoi frutti».

La qualifica consentirà a "San Biagio di Callalta città che legge" di partecipare ai bandi per l'attribuzione di contributi economici, premi e incentivi che il Centro per il libro e la lettura di volta in volta predisporrà per premiare i progetti più meritevoli. Tra i prossimi impegni previsti nell'ambito del progetto sostenuto dall'amministrazione comunale il "Patto di San Biagio di Callalta per la lettura". «Si tratta di un’iniziativa – spiega Cancian – che si pone l'obiettivo di ufficializzare e far crescere una rete già esistente di collaborazioni e progetti condivisi che danno valore all'atto di leggere come momento essenziale per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza e riconoscendo l'accesso alla lettura quale diritto di tutti».

Ponte di Piave città che legge

Il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l'Anci, promuove e valorizza, con la qualifica di Città che legge, le amministrazioni comunali che si impegnano a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio. Attraverso la qualifica di “Città che legge” si riconosce e sostiene la crescita socio-culturale delle comunità attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.

«Il riconoscimento prende atto della azioni strutturali che l’Amministrazione mette in campo a favore della promozione della lettura – spiega il sindaco Paola Roma – Le attività della Biblioteca e i progetti condivisi con le scuole sono consolidati da anni, così come le attività promozionali occasionali. Non mancano le iniziative creative, come ad esempio i “Libroriferi”, punti di scambio libri che negli anni scorsi (ora purtroppo non è possibile per le norme antiCovid) venivano posizionati in estate in luoghi di passaggio del territorio, o quelle a sostegno degli altri attori della filiera del libro, come il recente buono didattico spendibile nelle cartolibrerie del territorio comunale». Il fregio di Città che legge concesso dal Cepell vuole anche essere di stimolo affinché le Amministrazioni Comunali perseverino nelle politiche di promozione della lettura. «A questo proposito – precisa l'assessore alla Cultura Stefania Moro – il prossimo passo sarà la sottoscrizione di un “Patto per la lettura”, un impegno per tutti gli attori che nel Comune a vario titolo si occupano di lettura, quindi non solo Amministrazione Comunale e Istituto Comprensivo ma anche Associazioni Culturali e di Volontariato ed esercizi commerciali; un fronte comune per ribadire l’importanza che un gesto tanto semplice come quello di leggere riveste nella promozione della dignità dell’individuo e nello sviluppo della società». La qualifica di “Città che legge” concessa dal Centro per il libro e la lettura - un Istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che dipende dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d'autore – permette anche l’accesso a finanziamenti riservati, su progettualità specifiche, nel corso del biennio di validità.

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