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Francesco “Francisco” Rabajoli: da Treviso all'Uruguay per vendere ombrelli e ventagli

Appartenente alla massoneria e noto filantropo, fu un imprenditore di successo in Sud America. Era inoltre amato dal popolo per le sue attività verso i più bisognosi

TREVISO Francesco “Francisco” Rabajoli nacque il 19 marzo del 1842 a Treviso. Ottenuto il diploma ed animato da un forte spirito d’avventura decise, nel 1861, di emigrare verso l’Uruguay. Giunse così a Montevideo dove rilevò, già nel 1862, una piccola fabbrica di ombrelli. Fu una formidabile intuizione: solo qualche anno dopo, infatti, arricchì la produzione con ombrelloni e soprattutto con ventagli. Fu così per lungo tempo l’unica, o comunque la più importante, azienda del settore. Tra le altre cose - come racconta Geremia Mancini, Presidente onorario dell'associazione “Ambasciatori della fame” - importò materiale di qualità anche dall’Europa ed una sua pubblicità recitava: “Vendiamo tanto all'ingrosso quanto il dettaglio ventagli e parapioggia italiani, francesi ed inglesi di grande classe e qualità".

Su richiesta decorava poi i suoi prodotti con disegni realizzati da artisti e ostentare un suo ventaglio a teatro divenne motivo d’orgoglio, tanto che persino l’uomo d’affari uruguayano Samuel Fisher Lafone, di origini britanniche, era solito accompagnare la nipote prediletta Maggie ad acquistare i ventagli da “Francisco”. La sua fabbrica arrivò così in fretta ad occupare decide e decine di operai. Rabajoli fu inoltre attivo e fondatore di diverse associazioni italo-uruguayane ed in particolare della “Asociación Socorros Mutuos” (Società di Mutuo Soccorso”). Nel 1871 durante il flagello della “fiebre amarilla” (febbre gialla) si distinse con la “Comision de Beneficencia” per l’alto impegno umano ed economico e per questo ricevette un encomio dal Governo dell’Uruguay. Il suo spirito filantropico lo portò sempre ad aiutare i più deboli, tanto da favorie interventi in appoggio dei connazionali bisognosi. Coltivò poi sempre una straordinaria passione per l’arte della recitazione drammatica e per questo fondò l’associazione “Aspiracion Dramatica”. Infine, fu affiliato alla Massoneria con il grado 33° e sposò Teresa Freccero dalla quale ebbe sette figli. Morì a Montevideo nel 1895.

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