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Quarant'anni dietro al bancone, Claudio va in pensione: «Un grazie ai clienti»

Dal 2000 titolare il "River cafè" di viale della Repubblica a Treviso, con la moglie Rodica, ma in precedenza ha gestito locali in centro storico ma anche a Belluno, Caorle, Jesolo, Lignano e Firenze

«Volevo ringraziare tutti i miei clienti, molti dei quali stranieri, che mi sono stati fedeli in tutti questi anni». L'ultimo omaggio, prima di andare in pensione dopo quarant'anni di lavoro, non poteva che essere per loro, le tantissime persone a cui, a tutte le ore del giorno, serviva il caffè o una birra dietro il bancone del suo locale, il "River Cafè" di viale della Repubblica a Treviso, all'incrocio con via del Galletto. Claudio Rosin, 72 anni a luglio, dallo scorso 2 maggio ha ceduto definitivamente l'attività (lo rilevò quando si chiamava ancora "Scaramacai"), un vero e proprio punto di riferimento per i nottambuli trevigiani e per il popolo della movida trevigiana, ad una famiglia cinese che abita nello stesso stabile in cui si trova il bar. Rosin, nella sua lunghissima carriera, avrebbe volumi da raccontare quanto a esperienze di vita e storia della nostra città: ha gestito locali in centro storico (i più noti la Loggia in piazza dei Signori, una paninoteca in piazza San Vito, il River side di via Roma ma anche un negozio di abbigliamento sempre in via Roma, il "Nuovo stile") ma anche in periferia (tra questi una gastronomia in viale IV novembre) ma anche in altre città come Lignano, Caorle, Jesolo e perfino Firenze.

«Ringrazio pubblicamente anche mia moglie, Rodica, perchè senza di lei non ce l'avrei fatta ma anche i mieri figli -spiega Claudio Rosin- ora è difficile pensare di essere in pensione: chissà magari più avanti potrei aprire qualche altro locale». Instancabile, come sempre.

All'amico Claudio vanno gli affettuosi ringraziamenti della redazione di Trevisotoday per i tanti caffè, le risate e la gentilezza, sempre sincera.

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