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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A Valdobbiadene il 9 agosto il ballo in villa sotto le stelle

La festa è aperta al pubblico dalle 21. Il pubblico sarà accolto ai cancelli della villa, portato nella sala degli specchi per un breve sipario musicale dal vivo. Poi, nell'auditorium verrà presentato in anteprima il trailer dell'operetta

Una notte per far rivivere a Villa dei Cedri i fasti del passato. Musica, l'anteprima di un film sull'operetta e la magia del valzer. Così il Coro di Stramare festeggia insieme al Comune di Valdobbiadene i suoi primi 10 anni di vita. «Abbiamo voluto una festa in abito lungo, in una notte di stelle cadenti per ricreare la bellezza e l'atmosfera che questa villa suggerisce- spiega Daniele Facchin, presidente del Coro- nell'ottobre 2018 il Comune di Valdobbiadene ci ha aperto le porte di questa magnifica dimora per le riprese del film sull'operetta. E il 9 agosto torneremo in villa per l'anteprima». La festa è aperta al pubblico dalle 21. Il pubblico sarà accolto ai cancelli della villa, portato nella sala degli specchi per un breve sipario musicale dal vivo. Poi, nell'auditorium verrà presentato in anteprima il trailer dell'operetta. E infine ci sarà il rinfresco con il ballo sotto le stelle. «A tutte le persone che ci seguono da tanti anni- aggiunge Facchin- vogliamo regalare un'esperienza insolita».

«Villa dei Cedri è un gioiello del nostro territorio e il Coro di Stramare, grazie alla realizzazione di questo evento che crea un ponte tra passato e presente, saprà tenere alto il valore che caratterizza la location -spiega il sindaco Luciano Fregonese- L’amministrazione comunale è lieta di collaborare con associazioni locali che sanno favorire la crescita di eventi culturali in grado di coinvolgere direttamente la comunità, si tratta di momenti importanti che possono donare linfa vitale per il nostro paese e per i territori limitrofi. Siamo orgogliosi che il coro abbia scelto un simbolo di Valdobbiadene per il suo decimo compleanno, festeggeremo tutti insieme questo evento all’insegna della cultura e della buona compagnia».

All'Aquila d'oro. Pastiche di operette. Ci sono melodie che scandiscono gli anni della nostra vita. Non sappiamo esattamente da dove vengono, forse da una radio ascoltata in cucina in una giornata di vento. Forse dalla prima serata importante a teatro con il vestito della festa. Forse da un viaggio, da un racconto famigliare, da un vecchio disco ritrovato in salotto. Sono canzoni che traducono in musica le favole dell'infanzia, copioni di donne bellissime e misteriose che amano principi e ufficiali. Lieto fine, ricchezza, mondanità, ironia. Perchè per sognare davvero bisogna avere il sorriso sulle labbra. L'operetta dice molto della nostra mista identità, perchè racconta di quando il Veneto era Austria felix e di come il ballo e le bollicine fossero il giusto pendant ad un'esistenza di lavoro, impegno, disciplina. Abbiamo tutti bisogno di essere altro, di pensarci avvolti in un'alcova di velluti e taftà, di sognare piccole gioie che durano il soffio di un ballo. Siamo fatti di sostanza e desiderio, abbiamo fame di concretezza ma anche di una necessaria fatuità. All'Aquila d'oro è un omaggio alla passione per la musica, al desiderio di una socialità elegante e discreta, e un inno all'amicizia e alla sottile allegria che Vienna per molti secoli ha irradiato in tutta la Mitteleuropa.

La storia. In un immaginario albergo in collina si riunisce, sul far dell'autunno, un'assortita brigata composta da anziani marescialli, giovani ufficiali e fanciulle da marito. Ma All'Aquila d'oro torna anche una matura attrice parigina che, a ritroso, rivive i fasti di stagioni felici e antichi amori. E nel suo racconto si intreccia la vita tra speranze, nostalgia, nuove aspirazioni e ricordo, in un omaggio corale all'amicizia e al tempo che nel suo incedere non ci allontana mai dai luoghi del cuore.

Le riprese e il set. Villa Piva, detta Villa dei Cedri, viene costruita nel 1890. I cedri secolari, il parco sulle colline e l'opificio raccontano un mondo di piaceri e lavoro, di economia e piccola mondanità. La villa che silenziosa guarda il progresso di queste colline, che ha scandito una civiltà viticola oggi Patrimonio dell'Umanità, è il luogo ideale per raccontare le storie, gli amori, le avventure dell'allegra brigata di ospiti dell'Aquila d'oro. Il film sull'operetta è realizzato in collaborazione con ValdoTV. La regia è di Carlo Stramare.

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