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Vendita e Affitto

Come vendere la seconda casa velocemente

Consigli e informazioni utili per una cessione rapida

La seconda casa è sicuramente utile, vi si possono trascorerre le vacanze o ritagliarsi qualche giorno di relax appena possibile. 

Una seconda casa però è anche un onere: spese ed impegni aggiuntivi, oltre alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, alle bollette e alle tasse, che a fine anno incidono non poco nel bilancio familiare.

C'è chi, per ovviare al problema economico decide di affittarla per alcuni mesi, ma se il tempo da dedicare a questa abitazione è davvero eccessivo e magari il luogo in cui è ubicata non è così amato, o vicino, la decisione definitiva può essere quella di venderla. 

Non sempre è semplice, specialmente in periodi come questo. Ecco alcuni consigli per vendere la seconda casa ad un prezzo adeguato ed in poco tempo.

Cosa fare prima di mettere in vendita una casa

Prima di mettere in vendita una casa è necessario che questa si presenti bene, per rederla appetibile agli acquirenti. I lavori che non possono essere rimandati sono:

  •     Sostituzione delle piastrelle del bagno
  •     Tinteggiatura delle pareti
  •     Sostituzione del pavimento (se rovinato)
  •     Aggiustare tutte le cose rotte o vecchie

Quando la casa è sistemata, è possibile rivolgersi a un’agenzia immobiliare o utilizzare i siti internet di annunci immobiliari. In ogni caso è importante fare una serie di belle foto per per presentare l'abitazione ad eventuali acquirenti. Durante le visite, è importante far trovare l’appartamento pulito e in ordine, per esaltarne le qualità.

Quali tasse pagare sulla vendita della seconda casa?

Quando si vende un immobile occorre pagare alcune tasse. Di solito devono essere versate solo se:

  •     è stata ereditata, perché si dovrà pagare l’imposta catastale o quella ipotecaria oltre alle spese accessorie come l’imposta di bollo e diritti di segreteria
  •     se genera una plusvalenza
  •     se non sono ancora trascorsi 5 anni da quando è stata ereditata o comprata, in questo caso ad essere tassata è la plusvalenza generata dalla vendita soggetta al pagamento dell’Irpef secondo un sistema a scaglioni.

Se sono già trascorsi 5 anni, non bisogna pagare nulla.

Su chi ricadono le spese del notaio

Secondo l’art. 1475 c.c., le spese di compravendita, i costi per la stipula dell’atto pubblico e la sua successiva copiatura nei registri immobiliari gravano sul compratore, a meno di accordi diversi.

Le spese notarili relative all’acquisto di un’immobile comprendono:

  •     Imposta catastale di 50€
  •     Imposta di registro pari al 9% del valore catastale dell’abitazione
  •     Imposta ipotecaria di 50€
  •     Imposta sul valore aggiunto, che va dal 4% per la prima casa al 22% per l’acquisto di un immobile di lusso

Il compenso del notaio e il corrispettivo per la costituzione dell’atto pubblico ricadono sulle tasche dell’acquirente, ma la norma permette un accordo in cui si può aggiungere una clausola che stabilisce la suddivisione delle spese tra acquirente e venditore o delegare l’intera spesa al venditore.

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