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Cronaca Castelfranco Veneto

Adescava minori su Facebook: "Non ho fatto nulla, sono caduto in una trappola"

Sotto processo un 48enne della castellana: avrebbe inviato foto hard sul social network a una ragazza maggiorenne ma dietro quel profilo fasullo c'era un gruppo di ragazzini

CASTELFRANCO VENETO Chiedeva via Facebook incontri sessuali a ragazzine di circa 15 anni a cui inviava le foto delle proprie parti intime, pretendendo che le giovani facessero altrettanto. Almeno questa è l'accusa con la quale un 48enne residente nella castellana è finito sotto processo.

Ma la versione della difesa, rappresentata dall'avvocato Guido Galletti, è del tutto diversa: l'uomo sarebbe vittima di un colossale equivoco e il legale si è detto convinto di poterlo dimostrare in aula. Ma ci sarebbe di più: a dover essere processati, se la linea difensiva dovesse essere accolta dal giudice, a questo punto potrebbe essere un gruppo di ragazzini per l'ipotesi di reato di sostituzione di persona.

Il 48enne infatti non avrebbe mai negato di aver contattato via Facebook una ragazza e di averle inviato foto hard per ricevere in cambio le sue, ma quella giovane era maggiorenne e dunque non si configurerebbe nessun reato. In realtà quel profilo Facebook, stando a quanto sostiene la difesa, sarebbe stato fasullo e creato ad arte da un gruppo di giovani castellani che conoscevano il 48enne e che gli avrebbero teso una sorta di “trappola”.

L'indagine era partita nell'estate 2014 dalla segnalazione di un'educatrice di un Grest della castellana che aveva notato come il 48enne, che stava effettuando dei lavori di manutenzione per conto del comune, avesse tentato di approcciare alcune giovanissime con atteggiamenti che gli inquirenti hanno definito morbosi. L'indagine, coordinata dalla Procura di Venezia, aveva portato gli investigatori a raccogliere numerose testimonianze anche da parte di genitori e animatori del Gruppo Estivo. Gli accertamenti avevano escluso che i minori avessero subito violenze visto che non c'è mai stato alcun incontro tra i protagonisti.

E' stato però accertato che il 48enne utilizzava spesso e volentieri Facebook per avvicinare i ragazzi e le ragazze, cercando un contatto con loro. Elementi che sono stati inseriti nel fascicolo d'indagine dopo una perquisizione effettuata nell'abitazione dell'imputato da parte degli uomini della squadra mobile e della polizia postale, che avevano sequestrato diverso materiale informatico nella disponibilità dell'uomo. Proprio quel sequestro, secondo la difesa, dimostrerebbe che l'unico profilo Facebook al quale sono state inviate foto hard fosse quello fasullo creato dal gruppo di ragazzini e la destinataria sarebbe stata appunto maggiorenne, seppur inesistente.  

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