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Cronaca Oderzo / Piazza Grande, 7

Oderzo: apre i battenti Arbor, atipico caffè bar da vivere come un viaggio

Dalla fantasia ed esperienza di un giovane opitergino, il primo locale naturalmente interattivo, dove il cibo è sano e curato come l’ambiente, straordinariamente eclettico

ODERZO Massimiliano, per gli amici Max, è un uomo che parte per un viaggio con una valigia, e torna con due. Parte leggero e torna con un carico di ricordi. Perché quando Max esplora il mondo, si immerge in esso: viaggia con occhi avidi, cuore leggero e mente aperta. Fa suo il motto di Pessoa: la vita è ciò che facciamo di essa, e i viaggi sono ciò che siamo noi. Ecco perché Arbor si potrebbe definire come un viaggio, più che come un “locale”.  Perché Arbor non è solo una caffetteria in stile bakery, dove il cibo è straordinariamente sano e buono: è un luogo talmente pieno di emozioni che chiunque entri anche solo per un drink ne uscirà trasformato come se avesse fatto un viaggio. 

Max ha chiamato il suo nuovo locale Arbor perché gli ricorda l’albero della vita, che affonda le sue radici nel mondo. Ma partiamo dall’inizio: dopo oltre un decennio di esperienza nel settore food, il 23enne Max e sua madre Audrey Fant decidono di mettersi in proprio e poco più di 1 anno fa aprono Mamicakes, un laboratorio di pasticceria in piazza a Oderzo, già rinomato per l’alta qualità dei suoi dolci. Nella stessa piazza, dopo solo 1 anno e 100 metri più in là, che però valgono come il viaggio di una vita, venerdì 22 settembre, alle 18, inaugurano Arbor, 120mq di locale diviso in due ambienti, con 70 posti tra interno e plateatico esterno.

Per il nome Max si è ispirato al giorno mondiale della natura (Arbor Day 27/04), forse perché da vero appassionato di viaggi sentiva il bisogno di avere un luogo che simbolicamente affondasse le radici nel suo territorio. Il locale è nuovo ma già vissuto: tutto l’arredamento naturale è composto da legno massiccio recuperato da ambienti smantellati, da locali abbandonati, da navi dismesse dopo lunghi viaggi. Per cui ogni asse ha una storia di oltre 40 anni da raccontare, e lo si legge dai segni impressi dal tempo e dalla ruggine dei chiodi, dalla vita vissuta da quelle travi che oggi rinascono. Il tutto mescolato con una sapiente e discreta tecnologia:  due maxi schermi per gli eventi sportivi, prese di corrente per lavorare con il pc anche al tavolo o per ricaricare il cellulare; calde luci a led gialle soffuse per la fascia caffetteria, e luci a led più fresche e chiare per creare un ambiente lounge in fascia aperitivo. Il tema del viaggio si ritrova nelle foto sui muri (vere foto dei viaggi di Max), e nelle mappe appese ai muri sulle quali ogni ospite del locale può piantare il proprio chiodo, per segnare una località in cui è stato e unirla con un filo al chiodo di Oderzo.

Il viaggio si ritrova anche nei semplici oggetti collezionati negli anni da Max in giro per il mondo: sassi, sabbia, pensieri scritti qua e là. Persino il menù è un cimelio prezioso: scritto rigorosamente a mano su carta riciclata, avvolta in cuoio e legata con spago naturale, con tanto di disegni unici che raffigurano luoghi simbolo visitati da Max in giro per il mondo. Sembra piuttosto il giornale di viaggio di un marinaio, dove persino l’ospite può scrivere i propri pensieri (ma anche sugli specchi, sui muri, sulle lavagne), proprio perché può interagire con Arbor fino a sentirsi egli stesso un viaggiatore, anche se solo per l’attimo di un caffè.

Tra una parete ricoperta da un giardino verticale e le piante a cascata che scendono dal soffitto, è come entrare a casa di Max, dove si può assaporare qualcosa di straordinario. Una colazione speciale, con brioches rigorosamente fatte in casa (come tutto il resto), tra cui la famosa brioches tutta pistacchio. Alla già apprezzata scelta di dolci del noto laboratorio, si aggiungono i piatti salati abbinati a ingredienti ricercati. Protagonista assoluto il pane fatto in casa, con farine macinate a pietra, più digeribile e senza conservanti, disponibile anche nelle sue varianti senza glutine per intolleranti, e abbinamenti anche per vegani. Non una semplice paninoteca quindi, ma il luogo ideale dove consumare ad esempio un light lunch con club sandwich ai 5 cereali con bufala e Parma, o una cena con panino soppressa, funghi e provola affumicata. Tutti piatti e ingredienti che sono stati anche essi raccolti nei viaggi di Max, e riproposti come veri e propri trofei di un viaggiatore attento, disponibili anche per asporto. E il lunedì, giorno di chiusura, cosa si fa? Niente paura: Max non sta fermo un attimo, e a chi lo desidera offre la possibilità di unirsi a lui per un piccolo viaggio o escursione…e volendo ci si può organizzare per un picnic con i suoi deliziosi panini che, questo è certo, diventeranno presto famosi in città.

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