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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Asolo

"Il fascino della collina": Asolo conquista ancora una volta la stampa britannica

Dopo una lunga vacanza trascorsa nel borgo trevigiano, il giornalista inglese Henry Porter ha scritto uno splendido editoriale dedicato alle meraviglie di Asolo e dei suoi dintorni

ASOLO Henry Porter, giornalista e scrittore inglese, editore del Sunday Times, collaboratore di quotidiani internazionali come The Guardian, The Observer, Sunday Telegraph, editorialista dell’edizione britannica di Vanity Fair, ha scritto questo recente editoriale per il magazine britannico House & Garden – gennaio 2018, dopo una recentissima vacanza ad Asolo.

Robert Browning ha vissuto brevemente nello splendido edificio che è ora l'Hotel Villa Cipriani ad Asolo. Nel 1876 disse ad un amico che non aveva sogni particolari "solo alcune volte ho sognato di essere sulle montagne vicino ad Asolo e mi sono detto: ho spesso desiderato di vedere Asolo una seconda volta, ma ora eccomi qui." Tornò e comprò la villa nel 1889, ma morì nella casa di suo figlio a Venezia, più tardi quello stesso anno. Asolo era importante per lui - "L'ispirazione sembrava sprigionarsi dal terreno." scrisse – e più tardi anche per Freya Stark, che scrisse molti dei suoi libri quando visse qui. Ancora oggi, la città, che si trova 90 minuti a nord di Venezia e guarda attraverso la vasta pianura verso Venezia e Padova, rimane lontana dalla vita moderna. È rimasta in gran parte intatta dai tempi di Browning e ci sono pochi segni di turismo - nessun negozio di gingilli, nessun Nordeuropeo con visite guidate, e nessuno dei fast-food e dei marchi che rendono le città europee vagamente simili.

L'Hotel Villa Cipriani, così chiamato per il coinvolgimento di Giuseppe Cipriani negli anni Sessanta quando la famiglia Guinness lo possedeva, ha un'elegante facciata settecentesca e un'atmosfera romantica. Si trova fuori dalle porte della città vecchia, sopra una valle boscosa. Proprio di fronte, la collina di Messano è sovrastata dalla meravigliosa villa Contarini, che un tempo apparteneva ad una nobile famiglia veneziana. Nel 2012, l'hotel è stato acquistato da Massimo Zanetti, patron del gruppo Segafredo, e da sua moglie Sigrid, e la coppia ha iniziato un processo graduale di restauro. Succede spesso, soprattutto nel mercato extra lusso, che i privati siano buoni proprietari di hotel perché ricercano il comfort senza essere vincolati dalle ortodossie del commercio. I Signori Zanetti sono riusciti, con il Cipriani, ad eguagliare la discrezione di Asolo ed il suo fascino senza la frenesia tipica delle grandi città e dei luoghi turistici. Anche se le auto sono ammesse in città, il traffico è leggero e di solito si sente il canto degli uccelli, o la musica di sera nella squisita sala dei concerti di Piazza Gabriele D'Annunzio. Sono entrato una sera per ascoltare una recita di bambini della scuola, che hanno suonato con incredibile entusiasmo. 

In verità, non c'è una quantità enorme di cose da vedere: una cattedrale con pale d'altare di Lorenzo Lotto e Jacopo da Ponte; il Museo Civico, che però era chiuso il giorno in cui lo volevo visitare; il Castello della Regina Cornaro che era dell'omonima monarca amante della cultura, che fu fatta insediare lì dai soccorritori veneziani durante il Rinascimento; la casa di Freya Stark; e gli adorabili affreschi nella chiesa di Santa Caterina. Non vorrei sembrare un filisteo, ma il fatto che non ci siano luoghi importanti che ti senti obbligato a visitare significa che la città è un posto rilassante e, inoltre, non attrae i turisti alla disperata ricerca di un selfie di fronte a qualche grande opera d'arte o famoso edificio. E tra le cose più semplici e graziose della città ci sono le colonne di gelsomino asiatico, che crescono fino a otto metri, agli angoli di diversi edifici. Durante l'estate, i fiori riempiono le strade di un profumo delicato. I motivi per andare ad Asolo sono i panorami, le gite ai piedi delle Alpi, visitare i giardini che si insinuano in una sorta di caos naturale, passeggiare sull'antico piano stradale e sotto ai portici che sono parte integrante degli edifici e la gioia che si prova alzando lo sguardo e vedendo una facciata medievale o rinascimentale. Mi sono innamorato del Cipriani e della città, in particolare del Caffè Centrale, un ritrovo sulla piazza principale che fa pochi compromessi con i turisti, ma è comunque molto amichevole. È un bel posto in cui ascoltare il suono delle campane della cattedrale e gli stormi di rondini che cantano in cielo, guardare il mercato d’antiquariato che si svolge ogni domenica del mese, e pensare a romanzi che probabilmente non scriverete mai.”

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