Criminalità a Treviso, aumentano i furti in casa. Zaia: "Esercito"
I dati ministeriali parlano dell'11 per cento in più delle razzie nelle abitazioni e di un aumento del 20 per cento di violenze sessuali
TREVISO "Se per tranquillizzare la gente ci si deve appendere a un paio di centinaia di delitti in meno su un totale di circa 5000 commessi in un anno vuol dire che siamo veramente alla frutta: nel senso che, sebbene i numeri in generale scendano, di pochissimo, aumentano invece quelli più odiosi e più impattanti sulla vita della gente e sulla sua serenità. L’aumento dei furti in casa dell’11%, delle violenze sessuali addirittura del 20%, dei furti con strappo del 47,9%, delle estorsioni del 45,5%”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione ai dati ministeriali sulla criminalità a Treviso resi noti pochi giorni fa.
“I furti in casa, ad esempio – incalza Zaia – letteralmente terrorizzano le persone, che temono di essere colpite nel bene più prezioso che hanno e sanno che, se si trovano in casa mentre il delitto viene compiuto, possono rischiare l’incolumità se non anche la vita. E che dire delle donne, vittime del 20% in più di delitti sessuali? No, così non va. I Veneti e i trevigiani non vogliono vivere nella paura e hanno diritto di pretendere più tutele, soprattutto quando, spessissimo, tutele di leggi permissive e cavilli giuridici rendono praticamente impunibili i loro aggressori”.
“A nome dei Trevigiani e di tutti i Veneti – conclude Zaia – continuo a chiedere, e lo farò anche quotidianamente fino a che chi di dovere non si smuoverà da una distratta apatia, che il Governo, il suo Presidente e il Parlamento intero agiscano con urgenza considerando la criminalità per quello che è: una vera e propria urgenza nazionale, di sicuro una delle peggiori piaghe del Veneto attuale. Servono subito più uomini e mezzi per le Forze dell’Ordine, leggi più dure che puniscano davvero, se del caso anche norme eccezionali che, ad esempio, consentano l’utilizzo dell’Esercito sui territori”.