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Cronaca

Autostrada del Mare bloccata: indagati sei dirigenti della Regione

La Procura di Venezia indaga per turbativa d'asta. Il presidente della Regione Luca Zaia fa sospendere tutte le procedure per l'opera

VENEZIA Sei dirigenti della Regione Veneto sono stati raggiunti da un invito della Procura di Venezia. Tra loro anche l'attuale amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi, per alcuni chiarimenti sull’Autostrada del Mare, la superstrada a pedaggio lunga 18,8 chilometri che avrebbe dovuto collegare la A4 al litorale veneziano partendo dal casello di Meolo – Roncade (inaugurato nel 2012) fino ad arrivare alla rotonda Frova di Jesolo.  A disporlo è stato il pubblico ministero Stefano Ancilotto, che sta indagando sull'affidamento alla società Adria Infrastrutture della realizzazione in project financing della cosiddetta "Autostrada del mare". Procedure che fino a martedì erano ufficialmente in corso, dopo che nel 2009 venne dichiarata la pubblica utilità dell’opera.

L'ipotesi di reato per cui si sta muovendo la Procura è di turbativa d'asta. La Adria Infrastruttura è la società che faceva capo all'ex segretaria di Giancarlo Galan, Claudia Minutillo, una delle "accusatrici" dell'ex presidente del Veneto, finito ai domiciliari dopo aver patteggiato nell'ambito dello scandalo Mose. Dunque il magistrato lagunare intende far luce sulle modalità con cui si è arrivati alla dichiarazione di "pubblico interesse", in primis ascoltando cosa avranno da dire i sei indagati, che compariranno in Procura giovedì prossimo. Vernizzi, al pari di altri due dirigenti (un vicentino e un veneziano), apparteneva al nucleo di valutazione degli investimenti. Gli ulteriori tre indagati, tra cui due veneziani, componevano la commissione che ha seguito tutto lo svolgimento della gara. Nell’aprile 2007 la Società “Adria Infrastrutture S.p.A.”, la Società “Strade del Mare S.p.A”. e il Consorzio “Via del Mare” in qualità di proponenti avevano congiuntamente presentato alla Regione del Veneto una proposta di finanza di progetto ai sensi del D.Lgs n. 163/2006 (art. 153) e della L.R. n. 15/2002, per la sua progettazione, costruzione ed esercizio, ottenendo nel corso del 2009, a seguito dell’esame dell’apposita Commissione e della valutazione del previsto “Nucleo di Valutazione”, la dichiarazione di pubblico interesse.
Sono poi seguite le procedure di gara.

 "Ripongo come sempre la massima fiducia nell'operato della magistratura, seguiremo con attenzione l'evoluzione dell'inchiesta che riguarda fatti risalenti al 2009, ribadisco la consueta e massima collaborazione con gli inquirenti. Nel frattempo, in via cautelativa, ho fatto sospendere la gara oggetto dell'inchiesta". Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta l'inchiesta.  Con provvedimento adottato nella seduta di martedì la Giunta regionale, su proposta del Presidente Luca Zaia, ha infatti sospeso la procedura di gara per la progettazione, definitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione della Superstrada a pedaggio denominata “Via del Mare: collegamento A4 – Jesolo e litorali”. Tale decisione fa seguito alle notizie di un’indagine in corso da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia. In attesa di approfondirne la portata, su richiesta del Presidente, l’Avvocatura regionale ha già preso contatti con la Procura. 

“Con l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Venezia e la sospensione della procedura di gara decisa, obtorto collo, dalla Giunta regionale, i nostri dubbi sulla legalità dell’iter per l’assegnazione dei lavori della Via del Mare si dimostrano fondati. In attesa che le indagini facciano luce e fatta salva la presunzione di innocenza per i dirigenti regionali indagati, il territorio, le amministrazioni locali e associazioni che si sono sempre battute contro questo ‘esproprio per pubblica utilità’, possono a ragione tirare un sospiro di sollievo”. Questo è il commento di Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd tra i primi a denunciare il caso con un’interrogazione al Governo, poi sulla trasmissione Report e infine al presidente dell’autorità anti corruzione Cantone. “Chiedendo al ministro Lupi di valutare la sospensione della gara per la Via del Mare fino a quando non sarà stata provata non solo l’assoluta legalità dell’iter ma anche il buon andamento dell’amministrazione, ossia la scelta più corretta sul piano economico e finanziario, avevamo visto giusto. Le ombre che si erano addensate su Adria Infrastrutture, società promotrice del progetto di finanza, finita nel mirino della Procura di Venezia, non lasciavano presagire nulla di buono. E aggiungevano ulteriori elementi di preoccupazione su un progetto che, come comunità locali, abbiamo sempre avversato perché utilizzava lo strumento del progetto di finanza per adeguare una strada, già pagata dai cittadini ai quali veniva sottratta per 40 anni sottoponendola a pedaggio. Purtroppo, ancora una volta, nonostante le nostre denunce, la politica interviene dopo che si è mossa la magistratura” conclude Rubinato. 

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