rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Villorba

La bambina è muta, l'Ulss dovrà fornirle un mediatore per la Lis

I genitori di una piccola di Villorba, affetta da disprassia orofacciale hanno portato l'azienda sanitaria davanti al Tar, che ha stabilito che l'Ulss dovrà occuparsi del servizio assistenziale

La bambina non può parlare e ha bisogno di un mediatore per la lingua italiana dei segni. Per ottenerlo però la famiglia è costretta a rivolgersi al Tar.

E' la storia di una famiglia di Villorba, raccontata dalla Tribuna di Treviso. La piccola, 5 anni, è affetta da disprassia orofacciale, una malattia che le inibisce il funzionamento dei muscoli della bocca e, quindi, l'uso della parola. La bimba sta imparando il linguaggio dei segni, ma la comunicazione con gli altri bambini, all'asilo, resta difficile.

Per questo i genitori della bimba hanno portato l'Ulss 9 davanti al Tar per ottenere le cure e il sostegno adeguati, come previsto dalla legge regionale 162. La battaglia legale è durata oltre un anno, perché la famiglia e l'azienda sanitaria non riuscivano a trovare un accordo, ma lo scorso 3 ottobre il tribunale ha dato ragione ai genitori della bambina.

L'Ulss 9, dunque, dovrà fornire alla bimba un mediatore per la Lis. Così la piccola potrà migliorare le proprie relazioni con il mondo esterno, come consigliato anche dagli specialisti consultati dalla famiglia.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La bambina è muta, l'Ulss dovrà fornirle un mediatore per la Lis

TrevisoToday è in caricamento