rotate-mobile
Cronaca

Bambine bloccate in Algeria: tornano a casa dopo cinque mesi

Erano state fermate alla frontiera al ritorno dalle vacanze estive, a causa di un'irregolarità formale nei loro documenti

Lieto fine per la vicenda delle bambine bloccate in Algeria per un disguido burocratico. Dopo cinque mesi di braccio di ferro burocratico tra le diplomazie italiana e algerina, grazie anche all'interessamento diretto della Questura di Treviso, Sara e Sabrina, 6 e 11 anni, possono fare ritorno a casa.

L'estate scorsa le bambine, nate a Treviso da genitori algerini, si erano recate nel Paese di origine della famiglia per una vacanza, ma al momento del ritorno erano state bloccate a causa di un qui pro quo burocratico.

A creare il problema è stata un'irregolarità formale nei loro documenti, alla quale si è aggiunta una svista del padre al momento dell'iscrizione all'anagrafe. Bloccata alla frontiera algerina, la famiglia si era dovuta separare: le bimbe erano state affidate a dei parenti, a loro sconosciuti, mentre i genitori erano dovuti rientrare in Italia a causa degli impegni di lavoro e di altre urgenze inderogabili, tra le quali una grave malattia della madre.

La vicenda è uscita dal vicolo cieco in cui era approdata solo grazie all'impegno dei consolati e all'insistenza del questore di Treviso e ora Sara e Sabrina possono riabbracciare mamma e papà.

Il lieto fine, però, non evita le polemiche. Secondo le organizzazioni degli immigrati di Treviso, questo caso testimonia una delle più paradossali conseguenze della legislazione italiana che, non riconoscendo la nazionalità dei nuovi nati nel nostro Paese, ha messo Sara e Sabrina nelle condizioni di non essere qualificate come italiane dal governo italiano e, al tempo stesso, di non essere ritenute algerine dal Paese nordafricano.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bambine bloccate in Algeria: tornano a casa dopo cinque mesi

TrevisoToday è in caricamento