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Cronaca

Bancarotta fraudolenta nel trevigiano: in manette avvocati, commercialisti ed imprenditori

A finire nei guai anche alcuni consulenti aziendali. Secondo le indagini, il patrimonio sottratto dal gruppo sarebbe di quasi 8 milioni di euro. Molteplici le accuse nei loro confronti

TREVISO Bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita, riciclaggio e ricettazione sono solo alcune delle accuse perpetrate dalla guardia di finanza di Treviso, negli ultimi giorni, ad un avvocato, un consulente aziendale, due imprenditori e altrettanti commercialisti. Dopo una lunga indagine infatti, tutti questi soggetti residenti nel trevigiano sono stati arrestati, mentre ulteriori dodici persone sono ancora indagate.

Si tratta quindi di una grande operazione delle fiamme gialle, durata oltre un anno e di concerto con la magistratura trevigiana, volta a scoprire un gruppo di malviventi che era solito prendere in gestione società sull'orlo del fallimento per poi inserire all'interno di queste dei prestanome che avevano il compito di modificare la sede aziendale e l'assetto societario al fine di distrarre ingenti somme di capitale cedendolo a terzi per poi, infine, abbandonarle al loro destino. Per favorire però tali operazioni, gli arrestati usufruivano anche di alcuni "banchieri" compiacenti che avrebbero a più riprese aperto linee di conto preferenziali senza rispettare le norme antiriciclaggio, tanto che fa gli inquisiti risulta essere presente anche un ex direttore di banca già però precedentemente licenziato. 

A finire nel mirino dei finanzieri sono state comunque cinque società Srl di vari settori, dagli accessori per l'arredamento al vitivinicolo, e sono state ben tredici le perquisizioni avviate per cercare di scoprire il modus operandi del gruppo. Secondo una prima stima inoltre, il bottino sottratto da questi professionisti si aggirerebbe intorno agli otto milioni di euro.

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