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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Paese / Via Enrico Toti

Imprenditore e capo di una banda di ladri: nella sua lussuosa villa un "tesoro" di refurtiva

In cella un albanese di 30 anni, Taulant Leka, titolare della "Mediatech" di Castagnole e due complici: sono stati arrestati venerdì dalla squadra mobile di Belluno e dai carabinieri di Sedico dopo l'ennesimo raid "in trasferta". La Passat grigia su cui viaggiavano era stata più volte segnalata su Facebook

Nella lussuosa villa in cui viveva con la famiglia, poco distante dalla sua azienda, è stato trovato un vero e proprio "tesoro" di refurtiva, per un valore di diverse decine di migliaia di euro. Oro e gioielli di vario tipo tra cui orecchini, collane, oltre ad orologi Rolex o Cartier, occhiali, profumi: tutto materiale sistemato in sacchetti, nascosti negli armadi di casa.

Taulant Leka, albanese di 30 anni, titolare della Mediatech (ditta specializzata nella realizzazione di ponteggi per l'edilizia) di via Toti, a Castagnole di Paese, è rinchiuso nel carcere di Belluno da venerdì scorso: al lavoro, onesto, aveva affiancato da tempo l'attività di capo di una banda di ladri. In cella anche i suoi due complici, entrambi connazionali, un 31enne ed un 42enne, con precedenti alle spalle e già espulsi in passato dal territorio nazionale. I tre stranieri, specializzati in furti nelle abitazioni, sono stati fermati dagli agenti della squadra mobile di Belluno e dai carabinieri di Sedico mentre stavano facendo ritorno a casa dopo l'ennesima razzia nella vicina provincia di Belluno, incuranti dei gravi problemi provocati dal maltempo alla popolazione nelle scorse settimane. Il "territorio di caccia" privilegiato dai malviventi era soprattutto l'agordino, il feltrino ed il bellunese ma anche il vittoriese non è stato risparmiato.

L T 1-2

La Passat grigia utilizzata dai ladri, già più volte segnalata nella zona (molti i gruppi Facebook che ne segnalavano la presenza subito dopo i furti), è stata individuata e a lungo seguita dagli investigatori della squadra mobile di Belluno, coordinati dal dirigente Vincenzo Zonno e dal pubblico ministero Marco Faion. Venerdì scorso la giornata decisiva e la cattura: la vettura, alle 14, si era mossa da Paese per dirigersi verso il bellunese. Dopo aver messo a segno ben cinque furti nella zona di Sedico, i "topi d'appartamento", verso le 19, sono stati bloccati lungo il ponte di Busche, a Cesiomaggiore. A bordo del mezzo trovata refurtiva (tra cui profumo, oro e perfino una playstation) e attrezzi da scasso.

Perquisendo la villa del capo della banda, gli agenti della squadra mobile, in collaborazione con i colleghi della Questura di Treviso, è stato trovato, oltre al tesoro, anche un piccolo laboratorio artigianale con cui il 30enne lavorava e pesava i preziosi, l'oro e l'argento. Secondo gli investigatori sono almeno una trentina i furti, accertati, che sono attribuibili alla banda: oltre al bellunese (nel mirino anche le zone colpite dal maltempo) sarebbe stato colpito anche il vittoriese. Sequestrata, oltre alla Passat, anche una Mercedes usata per i colpi. Solitamente, ha riferito il dirigente Vincenzo Zonno, i ladri si appostavano attendendo il calare dell'oscurità: agivano ovviamente nella abitazioni in cui le luci restavano spente. Mentre due ladri facevano razzia nelle case o negli appartamenti, un terzo complice fungeva da palo, per evitare di essere scoperti. In genere, solitamente per le ore 21, i "topi d'appartamento" erano a casa.

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