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Cronaca

Evasione fiscale, frodi carosello nel mirino della finanza trevigiana

In occasione del 239mo anniversario dalla fondazione del Corpo, le fiamme gialle trevigiane hanno stilato un bilancio delle operazioni effettuate nei primi 5 mesi del 2013. Gradi protagoniste le truffe ai danni dello Stato

Beni sequestrati per 16,6 milioni di euro, frodi "carosello" scoperte e Iva evasa per 8,5 milioni, 199 lavoratori irregolari individuati, spreco di denaro pubblico fermato per 5 milioni di euro, 1.266 controlli in tutta la Marca, 31,740 prodotti "tarocchi" sequestrati, insieme a mezzo chilo di droga.

Sono i risultati dell'attività nei primi 5 mesi del 2013 della guardia di finanza trevigiana, che martedì ha celebrato il 239° anniversario della fondazione del Corpo e snocciolato i dati delle operazioni da gennaio a maggio.

In occasione della ricorrenza, il comandante provinciale, colonnello Giuseppe De Maio, ha evidenziato l’importante ruolo svolto dalle fiamme gialle nel contrasto dell’evasione fiscale.

Da gennaio a maggio i finanzieri della Marca non hanno solo effettuato verifiche fiscali e nel mondo dell’economia sommersa, ma anche perseguito piani di controllo nei confronti dell’evasione fiscale internazionale.

Particolare attenzione è stata prestata alle cosiddette “frodi carosello”, truffe che coinvolgono altri Paesi comunitari e prevedono la costituzione di società “cartiere”, ovvero fittizie, con l’unico scopo di emettere fatture false.

Nei primi cinque mesi del 2013 in questo settore la finanza ha accertato un’evasione all’Iva per maggiore imposta constatata e non dichiarata di oltre 8,5 milioni di euro.

Negli oltre 1.200 controlli in materia di scontrini e ricevute il 17% dei soggetti è risultato irregolare, mentre altri 32 datori di lavoro sono stati sanzionati dopo la scoperta di ben 199 lavoratori non i regola.

A seguito degli illeciti smascherati e a garanzia della pretesa erariale, le fiamme gialle hanno sequestrato beni per 16,6 milioni, ma altri per 72,3 milioni sono quelli proposti all’Autorità Giudiziaria. 

L'attività della guardia di finanza non ha tralasciato, ma anzi intensificato, le misure a tutela delle uscite dal bilancio pubblico, anche a fronte delle esigenze di contenimento della spesa e dei processi di spending review dettati dal governo. In questo ambito nel mirino dei militari sono caduti i "furbetti" degli enti previdenziali ed assistenziali, a caccia di prestazioni sociali agevolate non legittime, con l'individuazione di finanziamenti indebitamente percepiti per quasi 149mila euro.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, l'impegno della guardia di finanza trevigiana nel contrasto a quella che è stata definita anche dal questore Tommaso Cacciapaglia la piaga della Marca: il consumo di stupefacenti.

Le indagini antidroga delle fiamme gialle hanno portato, in questi mesi, al sequestro di oltre mezzo chilo di sostanze stupefacenti, di cui 5 grammi di cocaina, 325 grammi tra hashish e marijuana e 178 di altre sostanze.

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