rotate-mobile
Cronaca Villorba

Rischio Blue Whale a Treviso: ragazzini stesi sui binari per farsi un selfie col treno in arrivo

E' successo nei pressi della stazione ferroviaria di Lancenigo. A far scattare l'allarme un residente che ha visto due giovani nascondersi sotto un telo in attesa dell'arrivo del treno

VILLORBA Due ragazzini, un lenzuolo, un bastone da selfie e tanta incoscienza. Questi gli ingredienti di base per far scattare, anche nella Marca, l'allarme per l'arrivo del fenomeno della "Blue Whale, il "gioco del suicidio" tramite social network che tanto sta facendo parlare di sé nelle ultime settimane. 

Protagonisti di questa vicenda sono due giovani che, una volta raggiunta la stazione ferroviaria di Lancenigo, hanno ben deciso di distendersi sui binari e coprirsi con un lenzuolo in attesa dell'arrivo del primo treno. Una scena, però, che fortunatamente non è passata inosservata, tanto che un residente della zona, come riporta "la Tribuna", ha immediatamente allertato i carabinieri che in breve tempo sono giunti sul posto. Un arrivo tempestivo quello dei militari, utile soprattutto per far capire ai due ragazzini che qualcuno li stava osservando. Non sono bastati però il clacson, le grida e le "sfanalate" per far si che il duo si allontanasse, tanto che ad un certo punto, quando ormai il treno era molto vicino a loro, da sotto il lenzuolo è persino sbucato un bastone da selfie per immortalare la scena, il tutto prima che la coppia scappasse via a gambe levate, andandosi probabilmente a crogiolare nella loro gloria momentanea con gli amici.

Ma cos'è realmente il “Blue Whale”? Letteralmente significa “Balena Blu” - simbolo di questa sorta di rituale che sta a cavallo tra i più primitivi riti di iniziazione e le più moderne tecnologie che entrano tutti i giorni nelle nostre case – ed è una procedura in 50 punti che l' “adepto” deve svolgere pedissequamente sotto il controllo di un “tutore”, nascosto da qualche parte schermato nelle parti più remote del web. La procedura sembra studiata per innalzare la soglia del dolore e come rituale di avvicinamento alla morte e all'odio di sé stessi, attraverso autolesionismo crescente, privazione del sonno, visione di scene raccapriccianti e immagini psichedeliche. Un “gioco”, se così si può chiamare, divertente solo per la mente perversa che lo ha ideato e non sicuramente per le giovani vittime, che in verità finiscono loro malgrado solo in una trappola ben architettata e anzi non devono avere remore a denunciare il tentativo di violare l'adolescenza loro e dei loro coetanei.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rischio Blue Whale a Treviso: ragazzini stesi sui binari per farsi un selfie col treno in arrivo

TrevisoToday è in caricamento