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Cronaca Breda di Piave

LETTORI - L'odissea di Massimo e del suo bollo auto

Da Breda di Piave ci arriva la segnalazione di Massimo, un nostro lettore, che ci racconta la sua disavventura con un bollo auto pagato con scadenza sbagliata

Da Roma arrivano tagli su tagli, ribattezzati "spending review" per renderli più digeribili e gli enti locali cercano di racimolare fondi, spesso a spese degli automobilisti. I Comuni hanno rispolverato gli autovelox, la Regione il bollo auto.

Massimo, lettore di TrevisoToday, ci racconta da Breda di Piave la sua odissea.

LA STORIA - "Acquistai un'auto chilometri zero nel novembre 2004. La concessionaria sbagliò il rientro dall'esenzione bollo, ovvero non mi fece pagare fino a dicembre dell'anno successivo come prescritto (la prima immatricolazione risaliva ad aprile 2003), bensì fino ad agosto. Un caso di errata scadenza in buona fede che si è protratto, ma con il bollo sostanzialmente da me sempre versato.

Tempo fa mi la Regione Veneto mi ha inviato una raccomandata minacciosa dove aleggiava lo spettro di Equitalia, contestandomi l'errore per il 2008 (fortunatamente più nulla può pretendere per le annualità precedenti) e comminando la relativa sanzione.

La mia prima difesa è stata respinta. Allora mi sono rivolto a un'agenzia di pratiche auto, che mi ha poi comunicato l'obbligo di pagare, comprese le integrazioni per gli anni successivi. Per il 2012 inoltre risultavo moroso perchè i geniali funzionari della Regione mi avevano cambiato tutte le scadenze da agosto a dicembre.

Risultato, un conto di 453 euro dei quali 266 solo per il bollo 2012 versato in ritardo, che a gennaio poi dovrò pagare ancora!

Non si poteva consentirmi almeno di versare i mesi mancanti del 2012 fino al prossimo gennaio? Questo sarebbe buon senso; la Regione Veneto invece preferisce colpire migliaia di automobilisti con la logica dei cravattari.

Sto pensando di vendere la macchina e passare a uno dei famosi leasing tedeschi, che sono esenti da multe e balzelli vari, perchè anche gli onesti in Italia vengono costretti a fare i furbi".

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