Un bosco di 40 ettari raso al suolo per far posto a tralci di vite. Un escursionista solleva il polverone e scattano le indagini del Corpo forestale.

Succede tra i comuni di Refrontolo, Cison di Valmarino e Tarzo, dove lo scorso 10 maggio il Corpo forestale della stazione di Valdobbiadene ha effettuato un'ispezione dopo aver ricevuto la segnalazione di un escursionista e albergatore di Refrontolo, che per primo ha documentato quanto stava avvenendo sulle colline del Molinetto della Croda.

Un anno fa, quaranta ettari del bosco intercomunale sono stati venduti all’asta dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ad una cantina vinicola di Valdobbiadene per 225mila euro. Ora al posto degli alberi e degli arbusti sorge un vigneto.

Alla protesta dell'albergatore escursionista si sono unite decine di persone, soprattutto tramite i social network. L'uomo, nel rivolgersi al Corpo forestale, ha tra l'altro denunciato, foto alla mano, che per i drenaggi del vigneto sarebbero stati impiegati rifiuti da demolizione.

E anche su questo particolare stanno indagando gli uomini della Forestale, che durante l'ispezione avrebbero rinvenuto rifiuti come tubi di metallo, piastrelle, calcinacci e polistirolo.

Alla battaglia dell'albergatore si è aggiunto anche l'eurodeputato Andrea Zanoni: "Ho scritto al Corpo Forestale dello Stato di Valdobbiadene e Vittorio Veneto affinché vengano individuati i responsabili e gli eventuali reati - ha dichiarato - Sono solidale con l'albergatore e sono a sua disposizione per qualsiasi attività di contrasto a questo ennesimo scempio del territorio che massacra le nostre colline solo a fini di lucro. Invito i Sindaci di Refrontolo, Cison e Tarzo - conclude - a compiere tutte le verifiche del caso e a denunciare al Corpo Forestale ogni eventuale abuso e violazione della legge".