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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Polo di Piave

Con Ca' di Rajo il vino Raboso si veste di "rosa" per tutta l'estate

Per l'estate (e non solo) l'azienda di San Polo di Piave propone la versione rosè del vino della Serenissima. Una novità che verrà esportata

SAN POLO DI PIAVE - Per secoli è stato l’unico vino della Serenissima giunto anche oltre confine, fino al lontano Oriente. Oggi Cà di Rajo, azienda di San Polo di Piave, nel Trevigiano, lo esporta in 40 Paesi del mondo, dagli Usa alla Thailandia, dall’Estonia alla Malesia. Qui, a pochi chilometri dal fiume Piave, il raboso non è solo un vino è una filosofia, un pezzo di storia da conservare in una costante ricerca della qualità. Accanto ad etichette come il Raboso Piave Doc Riserva Notti di Luna (medaglia d’oro per l’annata 2007 al Concours Mondial de Bruxelles 2014) l’azienda trevigiana ha scelto di proporre agli amanti dell’enologia una versione nuova, frizzante e versatile di questo vitigno autoctono e lo ha vestito di rosa.

Il Rosè di Cà di Rajo è un vino rosato ottenuto da uve raboso. Ha un profumo che ricorda le ciliegie e lampone di bosco. Ottimo con piatti moderni e perfetto per essere degustate nella stagione estiva, per una pausa di relax dopo essere stati sotto l’ombrellone, per un aperitivo con gli amici o da abbinare a pesce crudo quali ostriche, tartufi e scampi. Per i più golosi l’abbinamento con la cioccolata fondente è un peccato a cui non si può rinunciare. Dal colore rosa molto intenso il Rosè Cà di Rajo presenta un perlage finissimo e persistente. Dal profumo raffinato con sentori di rosa, fragola, arancia, ciliegie e lamponi esso presenta una buona armonia tra acidità e zuccheri, asciutto, ricorda la fragola, con sentori di mela verde e frutti di bosco.

Parte della produzione dei vini di Ca’ di Rajo viene ricavata da vigneti che presentano la storica forma di impianto definita“Bellussera”, un antico metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi:le viti, posizionate a 2,50 metri da terra, vengono disposte a raggio con l’ausilio di cavi di ferro sorretti da un palo dell’altezza di circa 4 metri. Il sistema, diffuso principalmente in Veneto, prende il nome dai suoi ideatori, Antonio e Girolamo Bellussi, agricoltori di Tezze di Piave (TV) che, dall’esigenza di combattere il fenomeno della peronospora, misero a punto questa particolare tecnica verso la fine dell’800. In un bicchiere di vino di questa azienda trevigiana si racchiudono dunque frammenti di storia, quelli con la “S” maiuscola, legati alla Serenissima che lo aveva esportato anche lontano, e quelli di una tradizione enologica che affonda le sue radici molto indietro nel tempo.

Breve descrizione dell’azienda. - A due passi dal fiume Piave, nella fertile campagna trevigiana, a Rai di San Polo di Piave trova le proprie origini Ca' di Rajo (Rajo è il nome antico di Rai). Una storia di vignaioli legati a filo doppio con il territorio sorretti e guidati dall'amatissima chiesetta della Madonna del Carmine. Le colonne del convento a lei annesso furono trovate murate direttamente nel casolare e una data incisa, 1507, testimonia da quanto tempo affondano le nostre radici. Nel 1960 la famiglia Cecchetto, allora mezzadri di Giol trasforma la nuda terra in vigneti di pregiate uve e col sudore del proprio lavoro nei 1972 ne diviene proprietaria. Oggi Ca' di Rajo è una realtà che esporta in quasi 40 Paesi del mondo. Tra le sue produzioni vi sono: Prosecco Superiore Millesimato Docg Valdobbiadene nelle versioni Brut e Extra Dry, Prosecco Doc Treviso , Malanotte Docg, Raboso Piave Doc, Manzoni Bianco 6.0.13, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot.

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