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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Capitale della Cultura 2020: ecco l'accordo tra Treviso e la Camera di Commercio

Previste nuove esposizioni per il periodo luglio 2018 - maggio 2019, il radicamento del brand 'Treviso is Open' e l’attivazione di gemellaggi in grado di favorire lo scambio culturale

TREVISO Continua il percorso di Treviso candidata a Capitale italiana della cultura nel 2020. Nella settimana in cui verrà decretata la città vincitrice tra le 10 giunte in finale, arriva un nuovo accordo tra il Comune di Treviso e la Camera di Commercio di Treviso e Belluno. Il testo approvato questa mercoledì dalla giunta comunale prevede, tra gli obiettivi comuni di Comune e Camera per la promozione del territorio, l’arrivo di nuove esposizioni per il periodo luglio 2018 - maggio 2019, lo sviluppo dei temi trattati nel dossier presentato a Roma, azioni di radicamento del brand 'Treviso is Open' e l’attivazione di gemellaggi in grado di favorire lo scambio culturale.

L’accordo prevede anche un impegno economico di 200 mila euro, 100mila euro che verranno messi a disposizione da parte di Camera e altrettanti da parte del Comune di Treviso, attraverso la partecipazione di sponsor. “Un nuovo impegno che consolida un rapporto e una collaborazione già presenti tra il Comune e la Camera di Commercio – commenta il sindaco di Treviso Giovanni Manildo che sottolinea - la candidatura di Treviso è stata possibile grazie alla rete creata con gli altri attori istituzionali. Questo accordo getta il cuore oltre l’ostacolo e sancisce la volontà di sviluppare alcuni dei progetti presenti nel dossier indipendentemente del risultato”.

“Lo abbiamo detto fin dall’inizio: il dossier della candidatura di Treviso è stato realizzato con l’obiettivo preciso di consegnare alla città un progetto per lo sviluppo culturale della città – dichiara l’assessore ai beni culturali Luciano Franchin che con gli uffici ha redatto il testo dell'accordo – il fatto che già oggi venga dichiarata la volontà di sviluppare progetti contenuti al suo interno ne è una prova concreta”. “Sta maturando nella consapevolezza di tutti, cittadini ed imprese appartenenti ai vari settori economici, che il patrimonio culturale e di tradizioni che si respira in città - afferma il Presidente Pozza - è un bene di tutti che richiede una forte coesione ed una capacità collettiva per preservarlo, renderlo fruibile, raccontarlo e consegnarlo ai nostri figli in una continua visione di futuro”.

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