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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Quinto di Treviso

Case di riposo venete diventeranno centri di servizio

Le case di riposo venete diventeranno centri di servizio. L'obiettivo, ha spiegato Sernagiotto, è che gestiscano la domiciliarità dei servizi e la residenzialità

Si è tenuto ieri a Quinto di Treviso il convegno “Da casa di riposo a Centro di servizio”, patrocinato dall’Osservatorio delle politiche sociali della Regione Veneto e promosso dalla “Casa Marani” di Villorba, in collaborazione con diverse strutture residenziali delle province di Treviso e Vicenza.

Presente al convegno, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politiche sociali, Remo Sernagiotto: “La vera sfida del 2012 nel campo della non autosufficienza, a mio parere – ha dichiarato – sarà quella di una domiciliarità dei servizi e di una residenzialità che siano gestite interamente dalle case di riposo. Così diventeranno davvero centri di servizio, come prevede la bozza di piano sociosanitario regionale 2012-2014 attualmente all’esame del consiglio regionale veneto”.

Le case di riposo, dunque, diventeranno “soggetti attivi e liberi, strumenti agili in grado di fornire servizi flessibili, nel principio della sussidiarietà orizzontale, osservando scrupolosamente le direttive della Regione e mantenendo il controllo rigoroso dei costi”, ha spiegato l’assessore. Sernagiotto si è soffermato su diversi aspetti che riguardano le politiche per la non autosufficienza, come il tema della parziale autosufficienza, che deve interessare la persona con una riabilitazione prima del suo arrivo permanente nel centro di servizio.

L’assessore ha parlato anche della modifica della scheda SVAMA, quello strumento tecnico che consente di determinare il grado di non autosufficienza e, quindi, il grado di assistenza dovuto, e che dovrà essere portata a quattro livelli per offrire nuovi servizi.

Sernagiotto ha anche toccato l’argomento della modifica della legge regionale 22 sull’accreditamento delle strutture sociosanitarie: “Tutto il sistema va rinnovato – ha sottolineato – e chiederò che all’interno del Piano sociosanitario sia introdotto lo spoil system per i direttori delle strutture, perché solo così avremo reali possibilità di governare il sistema”.

Tra le proposte dell’assessore alle Politiche sociali, la cancellazione dei consigli di amministrazione delle strutture, “perché farraginosi e costosi”, e l’introduzione di un amministratore che risponda al sindaco o, comunque, alla conferenza dei sindaci.

“Oggi i nostri anziani – ha commentato Sernagiotto - li portiamo in casa di riposo e lì muoiono. Non dovrà più essere così. Gli anziani in struttura residenziale dovranno vivere veramente, che so, andare a passare una settimana in montagna e facendo con ciò in modo che di quel posto liberato per 15 giorni possa usufruire qualcun altro, un’altra famiglia che necessita di un ricovero temporaneo per il suo congiunto. Insomma – ha concluso – il sistema della residenzialità si deve muovere in questa direzione e in parte lo sta già facendo. Bisogna continuare su questa strada”.

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