rotate-mobile
Cronaca Casier / Via Giuseppe Verdi

Dramma del male di vivere a Silea, operatore del 118 si uccide

A togliersi la vita un 40enne: lavorava alla centrale operativa del Suem di Mestre. Sul posto oltre ad un'ambulanza dal Ca' Foncello anche i carabinieri. Per lui però non c'era più nulla da fare

SILEA E' stato trovato steso a terra, ai piedi di una panchina, lungo la Restera a Silea, a pochi passi dall'ex stabilimento della "Chiari e Forti". Alcuni runner del gruppo "Percorriamo il Sile" che stavano percorrendo via Alzaia hanno subito lanciato l'allarme al Suem118, avviato le pratiche per la rianimazione ma per lui ormai non c'era più nulla da fare. Quando i medici del Suem di Treviso sono giunti sul posto per lui non c'era più nulla da fare. La tragedia è avvenuta mercoledì sera. A togliersi la vita, con un micidiale mix di farmaci, è stato un uomo di 40 anni, residente a Mestre e operatore del 118 alla centrale operativa del Suem di Mestre.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che ora indagano sulla vicenda. Le cause del gesto sarebbero da ricondurre alla depressione, tanto che poco prima della tragedia l'uomo era entrato nella farmacia dell'Ospedale Dell'Angelo di Mestre per procurarsi diversi medicinali da assumere prima di raggiungere il trevigiano. Un mix probabilmente fatale quindi quello assunto dal 40enne che, tra le altre cose, prima di assumere le sostanze aveva anche chiamato il 118 dicendo: "Vado ad uccidermi a Malcontenta". Un'indicazione questa però sbagliata e fuorviante per i soccorsi, visto che l'uomo si trovava già lungo la Restera a Silea. E qui è stato trovato ma ormai non c'era più nulla da fare. Il 40enne, da molti anni dipendente dell'Ulss12, lascia moglie e due figli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dramma del male di vivere a Silea, operatore del 118 si uccide

TrevisoToday è in caricamento