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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I cervi del Cansiglio per il momento dovrebbero essere salvi

Gli animali sono troppi e mettono a rischio l'ecosistema della foresta, gli esponenti di regioni e provincie chiedono l'intervento di Zaia

“Il problema principale non sono i cervi, che pure rappresentano una risorsa da gestire con rispetto e oculatezza: il vero e più difficile compito al quale siamo chiamati è quello di garantire la salvaguardia di un bene naturalistico e ambientale tra i più preziosi della nostra regione e del nostro Paese, la foresta del Cansiglio". È questo il pensiero dell'assessore veneto alla caccia, Daniele Stival, a conclusione dell'incontro svoltosi stamani nella sede di Veneto Agricoltura di Pian del Cansiglio nel bellunese.

L'appuntamento ha visto la partecipazione, oltre che degli amministratori regionali, dei sindaci dei Comuni di Fregona (Treviso), di Tambre e di Farra d'Alpago (Belluno), dei rappresentanti delle Province di Treviso e Belluno, del Corpo Forestale dello Stato, delle riserve di caccia della zona, dei tecnici di Veneto Agricoltura.

"La questione che riguarda il controllo della popolazione di cervi che gravita in quest'area - ha rilevato Stival - è stata oggetto di grande attenzione negli ultimi giorni da parte dei media, ma di fatto una soluzione al problema noi abbiamo cercato di darla tre anni fa, quando abbiamo incaricato Veneto Agricoltura di elaborare uno studio e un successivo piano, approvato dall'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e sottoscritto dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e dalle amministrazioni provinciali di Belluno, Treviso e Pordenone, al fine di ridurre la popolazione dei cervi cresciuta a dismisura nell'ultimo decennio al punto da mettere a rischio non solo la stessa specie, ma addirittura l'ecosistema della foresta".

Questo piano originariamente prevedeva un prelievo di 360 capi, 120 nelle riserve di caccia di ognuna delle tre province interessate, più altri 40 da effettuare nella Piana del Cansiglio da parte del personale istituzionale (agenti provinciali e guardie forestali): successivamente, su indicazione del presidente veneto Luca Zaia, si è deciso di procedere sulla Piana solo con mezzi di dissuasione, evitando gli abbattimenti.

Ma a distanza di oltre due anni dall'avvio del piano, di prelievi ne sono stati effettuati ben pochi nelle stesse riserve, per motivazioni diverse, che vanno da fattori climatici a situazioni orografiche, da modalità e tempi di caccia inefficaci sino alla molto più semplice spiegazione che gli animali, quando hanno imparato quali sono le zone per loro a rischio, cioè le riserve, si spostano altrove.

L’eccessiva presenza di capi nelle aree demaniali e in quelle limitrofe ha determinato forti impatti negativi anche sulle attività zootecniche e notevoli disagi ai residenti, che si sono visti distrutti i propri orti e giardini dai cervi. "A oggi confermiamo la scelta del presidente Zaia di non procedere con i prelievi sulla Piana - ha puntualizzato Stival -, ma è innegabile che, alla luce delle difficoltà di attuazione del piano e nel contempo dell'estrema preoccupazione per il futuro della foresta del Cansiglio, sia necessario individuare un piano d'azione efficace che salvaguardi l'intero ecosistema, perché, deve essere chiaro per tutti, la biodiversità di quest'area è in grave pericolo".

A conclusione dell'incontro, quindi, è stato deciso di predisporre un documento elaborato dai tecnici degli Enti e delle amministrazioni competenti, nel quale si analizzano le criticità emerse e si fa il punto della situazione, documento che i sindaci intendono presentare personalmente al presidente Luca Zaia.

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