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Cronaca Castelfranco Veneto / Piazza San Liberale

Chiusa la mostra di ceramiche della collezione Varo al Museo Casa Giorgione: un successo

A Castelfranco Veneto ben 3518 ingressi per un incasso di oltre 12mila euro complessivi. Apprezzato dagli esperti anche il catalogo approfondito della mostra

CASTELFRANCO VENETO Il 21 agosto ha chiuso i battenti la mostra delle ceramiche della collezione Varo, inaugurata nel dicembre dello scorso anno. Una collezione derivante dalla generosità di una cittadina castellana: la maestra Maria Varo, che, dopo anni di attesa, vedeva la sua messa in luce ed esposizione doverosa, ma che arricchisce culturalmente e materialmente il patrimonio di collezione civica cittadina. L’esposizione, dalle peculiarità principalmente locali, ha registrato nel corso dell’anno 3518 ingressi, per un incasso di 12.760 euro.

L’esposizione ha permesso di mettere in evidenza il pregio storico‐artistico e di manifattura che, per alcuni, si è rivelato molto raro, tanto da mettere la città di Castelfranco Veneto in relazione con i maggiori Musei e Collezioni pubbliche e private di ceramiche antiche che si trovano nel centro‐sud Italia e nel territorio tra Bassano e Nove. «Tra agli aspetti importanti di questa mostra – spiega l’assessore alla cultura, Mariagrazia Lizza ‐ è stato il modo nuovo di creare un evento espositivo che non rimanesse solo dedicata alla ceramica antica, ma che esplorasse tutto quel mondo ancora attivo dell’artigianato artistico di questa arte…forse per troppo tempo considerata minore. Un’arte che persiste tuttora in alcuni luoghi e per molti vera identità territoriale, distintiva della storia e del carattere di alcune comunità». Sono così nate, le “CONTAMINAZIONI” tra le ceramiche antiche della collezione Varo e le esposizioni che si sono succedute nel periodo da febbraio ad agosto 2016, di importantissimi nomi nel panorama della ceramica artigianale e di design del ‘900.

«Siamo partiti ‐ prosegue l’Assessore ‐ con l’ ospitare il grande ceramista di Nove, Alessio Tasca, insieme alla ceramista Lee Babel, poi abbiamo dato spazio alle giovani generazioni con l’esposizione di Roberta Barettoni, la cui famiglia di ceramisti tutt’oggi operante nel novese, ma che ha creato un suo stile del tutto personale». A seguire la presenza di Cesare Sartori e della sua bottega di Nove per poi passare a Candido Fior di San Martino di Lupari e per concludere alla ceramica ed al tema della maternità di Mario Mossolin. Questi momenti, hanno focalizzato l’attenzione sulla tecnica e sulle possibilità espressive della ceramica, non solo come espressione artistica che i giovani possono riscoprire, grazie a questi maestri; ma anche perché hanno permesso di relazionare Castelfranco Veneto con altri comuni la cui tradizione storica si fonda sulle ceramiche: Nove, Deruta, Faenza, Penne, ecc.".

Il catalogo della mostra e della collezione, un vero e proprio manuale scientifico, ha avuto buoni riscontri con gli esperti che ne hanno riconosciuto la qualità dei contenuti ed apprezzato così, anche da lontano, l’importanza della nostra acquisita collezione. La mostra ha permesso altresì di modificare l’allestimento espositivo al secondo piano del museo Casa di Giorgione creando l’opportunità di acquisire delle attrezzature nuove ed utili per il museo in futuro. «Da questa esperienza – conclude l’assessore Lizza ‐ emerge la necessità del rilancio del museo Casa di Giorgione, senza dimenticare l’importanza della figura del grande maestro rinascimentale, e proprio per questo proseguire per realizzare un nuovo modo di esporre ed un nuovo modo di mettere in relazione storia‐identità‐contemporaneità: stiamo lavorando a questo».

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