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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria del Rovere / Viale Vittorio Veneto

Ben 50 ciclisti multati sui passeggi di Treviso: sanzioni subito sospese dopo le polemiche

Un sabato mattina di polemiche in centro città dopo che i vigili urbani hanno multato decine di cittadini che non usufruivano correttamente della pista ciclabile di viale Vittorio Veneto

TREVISO "Sabato mattina insieme a Giovanni Negro siamo andati a 'costituirci' nei passeggi di viale Vittorio Veneto dopo che alcuni cittadini ci hanno avvisato della 'rappresaglia' dei vigili, quasi da dire 'colpiscine 30 per educarne 100'". Inizia così un post su Facebook del giovane consigliere comunale Said Chaibi che porta in risalto le 50 sanzioni che in poche ore i vigili urbani hanno comminato ai cittadini che, in sella alla propria bicicletta, si trovavano lungo i passeggi di Viale Vittorio Veneto e non all'interno della pista ciclabile a loro adibita.

"Con il mercato in corso i vigili hanno ricevuto ordine di 'controllare e sanzionare' i cittadini che viaggiano in bicicletta sui passeggi e non sulla pista ciclabile. Pista ciclabile di cui tutti noi conosciamo la storia (i tempi, mal utilizzo di fondi, il non rispetto delle norme di sicurezza e il mancato collaudo) e che non è utilizzabile e soprattutto estremamente pericolosa (immaginate di andarci con un bambino al seguito) - continua Chaibi - Un azione ciclofoba e filo 'suvica' (la giunta favorisce l'accesso al centro storico per i suv e non per le bici, particolarmente nei giorni di mercato). Per questo chiedo a tutti i cittadini che sono stati multati di contattarci per intraprendere un ricorso collettivo perché penso che non si possa multare chi ha il buon senso di non finire con le ruote all'aria a causa di una pista inadeguata. Ricordo che a Lubiana (Slovenia, ndr.), capitale verde d'Europa 2016, il traffico ciclistico e pedonale convive nelle zone urbane senza incidenti. Se questa è la Smart city stiamo a posto" conclude il consigliere della sinistra trevigiana. Una situazione talmente surreale che il vicesindaco Roberto Grigoletto si è immediatamente recato sul posto per controllare di persona quanto stava succedendo e promettendo poi di annullare tutte le multe già comminate, invitando però i cittadini ad essere più responsabili. 

L'OPINIONE DI LUIGI CALESSO Sul punto è poi intervenuto però anche Luigi Calesso di Impegno Civile: "In svariate occasioni l'amministrazione Manildo è stata accusata di 'aver fatto come i leghisti' o addirittura di 'aver fatto peggio di Gentilini'. Nella stragrande maggioranza dei casi, a mio avviso, si trattava di affermazioni infondate ma temo che con le multe ai ciclisti sui passeggi di viale Vittorio Veneto, invece, il risultato di 'superare' le giunte leghiste sia stato ottenuto! Lungi dame ritenere che chi viola il codice della strada non vada sanzionato ma questa situazione va affrontata per l'innegabile eccezionalità che ha".

"La pista ciclabile realizzata tra la carreggiata stradale di viale Vittorio Veneto ed il fossato è oggettivamente inadeguata e pericolosa, come abbiamo sostenuto in molti fin dall'epoca della sua progettazione, ancor prima della sua costruzione - continua il politico trevigiano - Se le amministrazioni leghiste non hanno osato multare chi percorre i passeggi in bicicletta dopo la realizzazione della pista ci sarà pur un motivo! Tra i molti che hanno sostenuto la tesi (tutt'altro che minoritaria in città) della inadeguatezza della pista ciclabile di viale Vittorio Veneto vi sono numerosi esponenti della attuale giunta e della maggioranza consiliare che la sostiene. L'unica scelta che sono in grado di fare rispetto alla questione è quella di fare ciò che non hanno fatto Gentilini e Gobbo, multare i ciclisti?".

"I passeggi sono riservati ai pedoni e, quindi, è passibile di multa chi li percorre in bicicletta e la legge non ammette ignoranza -chiosa Calesso - Ma se per 20 anni le sanzioni non sono state elevate sarà pur comprensibile che i cittadini ritengano, ragionevolmente, che l'obbligo di non andare in bici sui passeggi può essere disatteso? Qualcuno nell'attuale amministrazione ha deciso di 'ripristinare la legalità sui passeggi': chi si assume questa responsabilità? Il sindaco, la Giunta al completo, qualche assessore competente in materia? O la decisione è stata presa altrove? In ogni caso, vista l'importanza e l'urgenza di far 'ritornare all'ordine' la circolazione sui passeggi, perché non è stato pubblicamente annunciato e motivato dall'amministrazione che si sarebbe iniziato ad elevare sanzioni? Dopo 20 anni (compresi oltre 4 di questa giunta) di mancato rispetto del divieto senza conseguenze per nessuno si poteva ben rendere di pubblico dominio la scelta ineluttabile di ripristinare il "rispetto delle regole"!

"Infine, vista l'inadeguatezza della pista ciclabile 'made in Gentilini perché, invece di pensare alle multe, non si è valutata la possibilità di trasformare i passeggi in pista ciclabile e pedonale, esattamente come accade lungo migliaia di chilometri di percorsi ciclopedonali in centinaia di città europee? - conclude l'osponente di Impegno Civile - Se si voleva porre un freno all'illegalità ciclistica non era forse questo lo strumento migliore, quello di rendere quel percorso alberato fruibili sia dai pedoni che dai ciclisti, come si fa in tante città, visto che nei centri urbani la velocità dei ciclisti può essere contenuta, eliminando così la pericolosità per i pedoni? Spero che alla prossima riunione della maggioranza qualche consigliere comunale chieda conto alla Giunta dell'assurdità che si sta consumando sui passeggi: a meno che tutti non si accontentino di discutere solo di questioni politicamente marginali e non di quelle che interessano i cittadini".

IL PENSIERO DEL CONSIGLIERE ACAMPORA "Davvero il Partito Democratico trevigiano crede di utilizzare il codice della strada per farsi campagna elettorale? Sembra proprio che per Manildo e Grigoletto risulti facile scaricare sulle forze di polizia i propri errori, dapprima incalzando il comandante Tondato ad intervenire per far rispettare il divieto per poi dopo capire l'impopolarità di quell'atto e ritrattare tutto. Mi metto nei panni dei vigili i quali, pur comprendendo l’assurdità del controllo, sono stati costretti ad agire. Avrebbero potuto girarsi dell'altra parte? No. L’essere presente sul luogo e non sanzionare potrebbe scaturire il reato di omissione di doveri d’ufficio, quindi hanno giustamente fatto il loro dovere" ha detto il consigliere comunale Davide Acampora.

"Risultano davvero preoccupanti ed aberranti le parole dell'Assessore alla sicurezza Grigoletto - continua il politico trevigiano - che si lamenta delle multe comminate ai ciclisti scaricando la colpa sui vigili urbani e sul Comandante Tondato, affermando che l'intenzione del Comune era solo quella di 'fare informazione e non sanzionare'...Per poi dichiarare che annullerà i verbali, ma con quale norma? Non è previsto assolutamente dalla legge e 'l’autotutela' da lui menzionata non c'entra nulla, basta leggere la normativa. Se le multe verranno annullate i sindacati di polizia potrebbero presentare alla Procura della Repubblica un esposto denunciando una abuso d’ufficio. Non si può utilizzare il codice della strada a proprio uso e consumo, ma la cosa più sorprendente è che tutto ciò è avallato da un sindaco che è pure avvocato. Perché Manildo & Co. non si preoccupano degli accattoni sparsi per la città, dei parcheggiatori abusivi e del degrado causato dalle scelte scellerate portate avanti dal Governo del loro stesso partito?".

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