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Cronaca Morgano

Ambiente, pericolo cemento scongiurato nel Parco del Sile?

La Commissione urbanistica del Veneto ha bloccato la variante al Piano ambientale del Parco del Sile che prevedeva 95mila metri quadrati di cemento. Ma l'ultima parola spetta al Consiglio regionale

Pericolo scongiurato al Parco del Sile. La Commissione urbanistica del Veneto ha bloccato la variante al Piano ambientale del Parco del Sile, che prevedeva la trasformazione di 95mila metri quadrati di parco in area edificabile.

L'origine della vicenda risale a sette anni fa, quando nel comune di Morgano furono previste quattro nuove zone residenziali. Il progetto contemplava la realizzazione di 90mila metri cubi di palazzine a soli duecento metri dal fiume, in una zona prevalentemente coltivata a radicchio rosso di Treviso e confinante con un altro corso d'acqua naturale, il Rio. Nel 2008, però, arrivò un primo "alt" della Regione.

Il progetto, tuttavia, venne riproposto nel 2010, sottoforma di variante al Piano ambientale del Parco naturale regionale del fiume Sile. Variante approvata il 26 ottobre 2010 dalla seconda Commissione del Consiglio Regionale.

Qualche mese dopo, nel gennaio 2011, la variante passò sotto l'esame del Consiglio Regionale del Veneto, che la rimandò alla Commissione Urbanistica.

Mercoledì 7 novembre scorso il progetto è stato bloccato dalla stessa Commissione, grazie al voto negativo di Italia dei Valori, Pd e PdL.

"Esprimo grande soddisfazione per una battaglia che ho combattuto in prima persona fin dall’inizio, con diversi sopralluoghi sul posto - ha commentato Andrea Zanoni, europarlamentare dell'IdV - Dare il via libera a un progetto come quello appena bloccato, che prevedeva un piano abitativo da quattrocento residenti, sarebbe stato uno scempio in un piccolo angolo di paradiso.

La variante del piano ambientale del Parco, ora, tornerà in Consiglio Regionale, al quale spetta l'ultima parola ma non potrà non tener conto del parere negativo espresso dalla Commissione.

"Mi auguro che non ci siano colpi di mano da parte del Consiglio Regionale – ha auspicato Zanoni – La tutela del territorio deve prevale sugli interessi dei palazzinari che, tra l’altro, hanno anche a disposizione poco distante quindicimila metri quadrati di terreno edificabile con strade e servizi già pronti che non sono ancora stati utilizzati".

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