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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Giuseppe

Ubriaca al volante aveva ucciso un uomo: barista condannata a quattro anni di carcere

E' finita con una pesante condanna la vicenda giudiziaria della barista Federica Dametto che nel 2015, andando all'Home Festival, aveva investito una coppia a San Giuseppe

TREVISO Quattro anni e sei mesi di reclusione: è questa la pena che il giudice Christian Vettoruzzo ha deciso di infliggere a Federica Dametto, la barista di Casier che due anni fa aveva travolto con la sua auto una coppia che si trovava sul cavalcavia di San Giuseppe.

Come riportato da il "Corriere del Veneto", i fatti risalgono alla notte del 3 settembre 2015 quando Enrico Scarabello ed Elisa Zanardo, dopo una giornata di lavoro nel loro negozio di fiori, avevano deciso di andare all’Home Festival. Vedendo la grande ressa che si stava accalcando nell'area della manifestazione avevano preferito fermarsi a un vicino ristorante che proponeva piatti tipici della cucina giapponese. Una scelta che purtroppo si è rivelata fatale visto che, proprio mentre stavano tornando verso il parcheggio, sono stati investiti da un'auto sul cavalcavia di San Giuseppe. La ragazza alla guida dell'auto si era fermata solamente pochi secondi ma una volta capita la gravità dell'accaduto si era allontanata in fretta e furia. In quell'incidente Enrico Scarabello ha perso la vita, mentre la moglie Elisa, gravemente ferita, non ha mai smesso di chiedere giustizia. La pirata della strada, una volta rintracciata dalle forze dell'ordine è stata identificata nella persona di Federica Dametto, trevigiana oggi trentottenne residente a Casier. La giovane, all'epoca barista, stava guidando in stato di ubriachezza verso l'Home Festival quando ha travolto i coniugi trevigiani. Il processo a suo carico si è concluso nella giornata di venerdì 17 novembre con una pesante doppia condanna a suo carico. Tre anni e otto mesi di reclusione per omicidio colposo e omissione di soccorso, e dieci mesi di arresto per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. La donna aveva scelto di affrontare il processo, dopo che la procura aveva respinto la sua istanza di patteggiamento a 3 anni, una pena dalla quale sarebbe stata esclusa l’omissione di soccorso. Il pubblico ministero Barbara Sabattini aveva chiesto una condanna a 7 anni e mezzo, 5 di reclusione e due e mezzo di arresto, che il giudice Vettoruzzo ha però deciso di ridurre leggermente.

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