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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Conegliano/Treviso, una paziente su 5 affetta da osteoporosi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

L'iniziativa di sensibilizzazione conferma il dato nazionale sulle donne ultracinquantenni in menopausa

L'incidenza percentuale di pazienti ultracinquantenni affette da osteoporosi, che emerge dalla prima giornata di sensibilizzazione condotta dal Centro di Medicina di Conegliano, conferma il dato nazionale: 20% densità ossea normale, 60% osteopenia (ovvero riduzione della massa ossea), 20% osteoporosi. "Se consideriamo che questa patologia emerge in modo preponderante in concomitanza con la menopausa - spiega il dottor Claudio Dotta - si evidenzia come riguardi soprattutto le donne. Fattori predisponenti sono la scarsa attività fisica, la familiarità e una dieta povera di calcio. Un caso a parte sono le pazienti che per altre patologie, quali il tumore, fanno ingente uso di cortisone, che accelera l'impoverimento dell'osso".

Il dottor Claudio Dotta, endocrinologo, si occupa di osteoporosi dal 1990, quando era in forza all'ospedale civile di Vittorio Veneto (Unità operativa di Medicina interna). Da quando ha cominciato ad occuparsi di osteoporosi, ha stimato di aver eseguito oltre 35 mila esami.

"Oggi la donna vive più a lungo. Per consentirle di vivere anche bene, dobbiamo evitare il rischio di frattura del femore, che ha forti effetti invalidanti della sua vita. - spiega il dottor Dotta - L'esame della densitometria ossea DEXA aiuta la donna ad essere più consapevole del rischio e quindi più propensa a cambiare la propria dieta e adottare un corretto stile comportamentale".

Se fino a qualche anno fa l'età media delle donne che si sottoponevano all'esame della densitometria ossea era di 65 anni, grazie alle campagne di prevenzione l'età oggi si è notevolmente abbassata (50 anni).

"Questo consente di aumentare il livello di protezione. Non solo tramite una eventuale cura farmacologica ma anche tramite una alimentazione più completa. - aggiunge il medico - Si pensi all'apporto di calcio, che prima della menopausa per la donna deve essere di 1200 mg al giorno e dopo passa a 1400 mg./giorno. Sono quindi fondamentali i latticini. A meno che la paziente non sia intollerante al lattosio, togliere il latte è sconsigliato. Se ha il colesterolo elevato, opterà per il latte scremato. Così come può essere fondamentale qualche indicazione comportamentale. Imparare a mantenere l'equilibrio e non cadere vale di più di ogni terapia".

In questo campo inoltre negli ultimi anni ci sono state importanti evoluzioni tecnologiche.

"Se penso all'evoluzione dalle prime apparecchiature a singolo raggio fotonico, a ultrasuoni, fino alla DEXA a raggi X dell'ultima generazione i passi fatti sono davvero grandi - conclude il dottor Claudio Dotta - Grazie all'ultima evoluzione, il software TBS (trabecular bone score), è possibile evidenziare anche la microarchitettura dell'osso, in particolare della colonna. Questo, insieme alla densità minerale delle ossa ed alla valutazione clinica del medico, dà un quadro ancora più preciso del fattore di rischio di frattura del paziente. Ripetuto ogni 18 mesi, questo esame permette di tenere sotto controllo la situazione".

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