Operazione "anti-manca": al setaccio registri scolastici trevigiani

Negli istituti scolastici di Treviso è scattata l'operazione "anti-manca" e ventuno alunni sono già finiti nei guai.

Per contrastare le assenze giustificate da scuola, i Carabinieri del capoluogo hanno controllato accuratamente e registri di 82 istituti, tra scuole medie inferiori e superiori, in tutta la Provincia. E in base ai registri i militari hanno acquisito i nominativi degli studenti assenti, per poi procedere con i controlli nelle zone più frequentate dai giovani: stazioni e parchi.

In questo modo ventuno studenti sono stati beccati "in manca", ovvero a spasso anziché in aula a seguire le lezioni. Un ragazzo di 17 anni è stato sorpreso al parco mentre si fumava uno spinello, un altro ha visto andare in fumo una "gita" fuori porta a Padova. Sono solo due degli episodi che hanno fatto sobbalzare i genitori sulle sedie.

A saltare le lezioni sono soprattutto le ragazze: dodici su ventuno studenti. E soprattutto negli istituti del capoluogo. "Le ricordavo come le più secchione - ha commentato, tra lo stupito e l'amareggiato, un militare - Oggi hanno l'atteggiamento un po' da capopopoli".

I disertori sono stati segnalati ai rispettivi genitori che, andati a riprenderli sul luogo del delitto, hanno quasi tutti minacciatoi: "Poi a casa faremo i conti".

"Quello della 'bigiatura' - ha spiegato all'Ansa il comandante Provinciale dell'Arma di Treviso, il colonello Gianfranco Lusito - è un fenomeno che va attenzionato e per questo è necessario un monitoraggio delle frequenze dei giovani della scuola dell'obbligo, in modo che possano completare la formazione di base".

Lo scopo di questo tipo di controlli, ha sottolineato il colonnello Lusito, è anche quello di "evitare, nella dispersione scolastica, che si possano sviluppare condotte devianti quali il bullismo, la microcriminalità, l'assunzione di stupefacenti e l'abuso di bevande alcoliche che molto spesso sono correlate dal fatto di non avere delle regole precise".