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Cronaca

Cooperativa per disabili Quadrifoglio premiata per i suoi 35 anni

E' la comunità più antica del Veneto eè è stata premiata con una targa della Provincia di Treviso per il lavoro svolto sul territorio

TREVISO Per la Comunità per disabili Quadrifoglio di Treviso, la prima sorta in città e nel Veneto, giunge un riconoscimento importante, a due mesi dal festeggiamento dei 35 anni: Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, ha consegnato a Tullio Giacomini, presidente della cooperativa sin dal 1980, una targa per il lavoro svolto nel territorio. Per Giacomini il riconoscimento va oltre il proprio valore: “Il Quadrifoglio – ricorda – fin da subito è stata “figlia” della città di Treviso, che ha saputo dapprima cogliere, con grande sensibilità, la richiesta di un gruppo di disabili che voleva poter essere visibile, poter avere un ruolo nella società oltre la propria condizione, e poi che si è mobilitata per far sì che questo avvenisse. Ricordo nei primi anni che c’era sempre chi ci portava un pasto o qualche genere di prima necessità, avevamo la città tutta attorno”. E oggi le cose sono ancora così: è stato avviato (anche in questo la Cooperativa ha segnato il passo) un rapporto di collaborazione con le istituzioni e uno scambio con la città che il Quadrifoglio, in occasione dei compleanni importanti – come è avvenuto lo scorso 23 maggio – ringrazia la cittadinanza con eventi culturali sempre molto partecipati e sentiti.  “L’attività del Quadrifoglio, nata nel 1980, viene sempre ricordata dal territorio con grande rispetto e stima perché in questo campo è stata un importante precursore, quando ancora il portatore di handicap era segregato in casa o in istituto. Fin dall’inizio si è distinta per il suo modello di comunità “controcorrente”, che valorizzava e promuoveva la prassi dell’autonomia del disabile – ha ricordato il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – Giacomini, assieme ai suoi collaboratori, in questi anni ha portato avanti un lavoro difficilissimo e delicato in nome dello sviluppo sociale del nostro territorio, con grande spirito di sacrificio e professionalità”.

Il Quadrifoglio è nata nel 1980, ricordato come “il '68 della disabilità”: in principio erano Bianca, Fabio, Luca e Bruna. Luca e Bruna vivevano la propria condizione di disabilità in una società in cui l'handicap era concepito come qualcosa da nascondere e avevano la grande aspirazione di poter entrare a far parte, come tutti gli altri, di quella comunità che allora non ne riconosceva la dignità. Occuparono la casa diroccata di via Polveriera 4 (via Marchesan all’epoca), che aveva ospitato l'ex brefotrofio della Provincia di Treviso, e cercavano di sopravvivere raccogliendo e vendendo carta, ferro, ecc. Così divennero “visibili”: Tullio Giacomini, oggi presidente del Quadrifoglio, e una nutrita cerchia di amici si avvicinarono al problema della disabilità sposando la causa del piccolo gruppo che, ben presto, attraverso un tam tam inspiegabile in un'epoca in cui il cellulare non era oggetto di uso comune, si ampliò coinvolgendo persone da tutta Italia. All'inizio fu “dilettantismo appassionato”: alla porta della comunità bussavano non solo disabili, ma anche alcolisti, tossicodipenti. Si rese pertanto necessaria la scelta di specializzarsi, dedicandosi all'assistenza dei disabili adulti ed elaborando per ciascuno uno specifico progetto, che tenesse conto delle possibilità di recupero delle abilità di ciascuno, e di professionalizzarsi. Il Quadrifoglio negli anni si è dotato di un laboratorio dove gli ospiti svolgono semplici attività di assemblaggio: al lavoro, che non è improntato sulla produzione bensì sul confronto con la realtà, si intervallano altre attività.

Dal 2014 la Cooperativa Quadrifoglio è accreditata dalla Regione del Veneto per due servizi, come comunità e come centro diurno. La comunità conta oggi 14 ospiti (9 maschi e 5 femmine) e il centro diurno 17: si tratta di persone dall'età media di 50 anni e affette dalle più varie forme di disabilità fisica (da malattie congenite a disabilità derivanti da incidenti o patologie), difficilmente gestibili in casa dalle famiglie. Gli ospiti sono seguiti da 16 operatori sociosanitari OSS, da 2 educatori e un educatore coordinatore e inoltre intervengono a dare il proprio aiuto anche i volontari dell'associazione Amici nel Quadrifoglio, che conta una ventina di persone. Tra i nuovi percorsi introdotti dalla comunità ci sono la cura di un piccolo orto e il laboratorio di cucina: ogni progetto nasce “su misura” per gli ospiti, per assecondare i loro interessi e le loro inclinazioni. “L’Ulss, ci siamo convenzionati, finanzia il servizio offerto mentre per tutte le migliorie necessarie alla struttura ci siamo sempre autogestiti e autofinanziati. – spiega il presidente Tullio Giacomini – Il trentacinquesimo compleanno ora è accompagnato da un sogno: quello di poter ampliare gli spazi comuni dedicati alle attività quotidiane, nell’ottica di migliorare la qualità della vita. Siamo alla fase progettuale, speriamo di poter dire presto che anche questo ulteriore passo verrà fatto”. Giacomini tocca un altro capitolo importante della storia della cooperativa: fu essa in Veneto ad iniziare ad operare attraverso le convenzioni con gli enti pubblici, facendo davvero scuola per tutte le realtà simili che nacquero in seguito.

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