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Cronaca Cordignano

Cordignano, domani la commemorazione dei partigiani Boffa, Casoni e Tomassi

La sezione Anpi di Vittorio Veneto, sta mettendo in atto un percorso per la realizzazione di un monumento che ricordi le tre vittime, progettato dagli studenti del Liceo Artistico statale di Vittorio Veneto di Indirizzo Figurativo

CORDIGNANO Anche quest'anno, il 12 aprile alle ore 17e30, presso il monumento in via Vittorio Veneto a Cordignano, verranno ricordate le prime tre vittime civili del fascismo di Vittorio Veneto, Antonio Boffa, Giovanni Casoni, Temistocle Tomassi. Spesso non sono sufficienti le commemorazioni per rendere giustizia ai tanti sacrifici compiuti in nome della libertà e della democrazia. Alcuni episodi, poi, sono travolti dall'oblio che nasce dall'indifferenza generale. E' il caso di quello avvenuto il 12 aprile 1944 sulle rive del Meschio a Cordignano: tre antifascisti, cittadini onesti e padri di famiglia, senza processo, senza esitazione, sono stati ammazzati per rappresaglia in seguito ad un fatto del quale erano assolutamente estranei. Il figlio di Boffa, Franco, così scrive:“La gente della città conosceva queste esemplari figure e, dal loro eroismo, dal loro coraggio si faceva illuminare e condurre a capire l’importanza e via via il dovere dell’impegno personale e collettivo, nell’assumere le sfide dell’ora. Il capo della Divisione Partigiana Nino Nannetti, il Maggiore Francesco Pesce, ha potuto affermare che la Resistenza era stata, in Vittorio Veneto, generata da quell’evento.

Nella ricorrenza del primo trigesimo dell’eccidio, il 12/05/1944, i cittadini, che avevano potuto conoscere l’occultata vicenda, avevano inondato le vie della città di scritte, manifesti, volantini, urlanti lo sdegno e la volontà della rivolta... avevano colto il senso di quel fremito essenziale ed avevano lasciato che si trasfondesse dalle loro anime, diventando partecipazione consapevole di un intero popolo alla lotta resistenziale, segnando una nuova fondazione della comunità cittadina. A partire da quel momento, difatti, questa non aveva valuto più essere repressa dalla paura, né attendere statica che si realizzassero le invocazioni di un animo perplesso: da quel momento era diventata aspirazione a fare dono di sé nell’azione comune. Così la Resistenza, venne vissuta fattivamente e nobilmente, non per odio, ma per evitare la distruzione della coscienza umana e consentire a questa di toccare gli apici del riscatto e della resurrezione. Ecco perché quel momento non può essere rinchiuso in una fugace rimemorazione del passato, consegnato alla epidermica celebrazione di riti formali.

Quel passato si pone come esigenza di perenne attualizzazione....Non si può lasciare che la tensione morale svanisca e con essa il significato del proprio agire, mentre i valori della verità, della giustizia, dell’eguaglianza sembrano andarsi eclissando, insieme con il diritto delle nuove generazioni di sapere, di crescere e di avere un cammino aperto verso una vita che riscriva, in caratteri continuamente nuovi, i propri significati, attingendoli a quelle radici, dove riposano le speranze dell’umanità insieme con il sacrificio di quanti hanno donato la loro vita per raggiungimenti non più recidibili.“

Per permettere e facilitare l'attualizzazione di quel passato ricco di senso civico, Boffa auspica, d'accordo con altri familiari e numerosi cittadini, che anche in città ci sia un luogo volto ad esaltare l'eroismo dei tre concittadini e risultare, nello stesso tempo, richiamo storico, culturale e formativo di una coscienza democratica virtuosa. Per questo, la sezione Anpi di Vittorio Veneto, sta mettendo in atto un percorso per la realizzazione di un monumento che ricordi le tre vittime, progettato dagli studenti del Liceo Artistico statale di Vittorio Veneto di Indirizzo Figurativo, per il quale l'Amministrazione Comunale ha individuato e concesso l'utilizzo del giardino di fianco al Sacrario delle Bandiere in piazza Foro Boario. A breve verrà indetta una sottoscrizione che, ci auguriamo, dovrebbe rappresentare l'interesse e l'esigenza della cittadinanza a sentirsi parte attiva nella realizzazione di un'opera che contribuisce ad assegnare a Vittorio Veneto un altro simbolo nel suo glorioso passato.

M. Chiara Marangon

Presidente sezione " Div. N. Nannetti" Vittorio Veneto

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