rotate-mobile
Cronaca

Corruzione alle Fiamme Gialle di Treviso: i due finanzieri tornano agli arresti domiciliari

La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibili i ricorsi del capitano Stefano Arrighi e del luogotenente Bioagio Freni: saranno sottoposti alla misura cautelare in attesa di giudizio

TREVISO Il capitano Stefano Arrighi e il luogotenente Biagio Freni devono tornare agli arresti domiciliari. Giudicando inammissibile il ricorso presentato dai due finanzieri, finiti al centro di un'inchiesta per corruzione assieme all'imprenditore Andrea Ongetta (per il quale la misura cautelare è stata revocata dal gip di Treviso), la Corte di Cassazione ha dato così ragione alla Procura di Treviso e al Tribunale del Riesame che aveva ritenuto credibile l'impianto accusatorio e necessaria la custodia cautelare agli arresti domiciliari per tutti e tre gli indagati.

La vicenda incriminata era balzata agli onori delle cronache nel giugno scorso quando Ongetta, Arrighi e Freni erano stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare. La prova regina, per la Procura di Treviso, sono i frame della cessione dei due orologi Iwc, avvenuta il 13 maggio scorso al termine di un pranzo al ristorante “Al Migò” situato all'interno dell'hotel Ca' del Galletto, come regalo ai finanzieri da parte dell'imprenditore per aver ammorbidito, secondo gli inquirenti, una verifica fiscale. Incontro a cui avevano partecipato, in borghese, alcuni colleghi dei militari indagati per documentare tutto. Un'operazione considerata l'esito di mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corruzione alle Fiamme Gialle di Treviso: i due finanzieri tornano agli arresti domiciliari

TrevisoToday è in caricamento