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Cronaca Centro / Piazzale Duca D'Aosta

Ztl Wake Up, un migliaio alla processione tra le vie della città morta

Circa mille persone hanno partecipato sabato al corteo organizzato dal collettivo "Ztl Wake Up" in centro Treviso. La manifestazione, iniziata alle 15, si è svolta senza incidenti né disordini

Non è bastato il diluvio a scoraggiare il collettivo Ztl Wake Up e i suoi sostenitori.

1000 PIU' 300 - Sono arrivati in circa un migliaio all’appuntamento in piazzale Duca d’Aosta, sabato alle 15, armati di ombrelli, striscioni e sveglie di cartone colorato appese al collo. Davanti e intorno circa trecento uomini tra agenti di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa e polizia locale.

Come previsto sono confluiti a Treviso centinaia di giovani da Mestre, Padova e Bologna a dimostrare solidarietà agli attivisti trevigiani ma i temuti disordini non si sono registrati.

IN PROCESSIONE - La processione di Ztl Wake Up tra le cattedrali vuote della città è partita dalla stazione ferroviaria poco dopo le 15, toccando alcuni esemplari di quegli edifici che, come lo stabile della ex Telecom, l’amministrazione comunale “ha dato in pasto alla speculazione edilizia”.

“Siamo qui perché Treviso deve cambiare e sta già cambiando – hanno spiegato i ragazzi del collettivo – Siamo qui per esprimere il disagio civico causato dalla mancanza di spazi di aggregazione in città”.

Imboccata via Roma il corteo, preceduto dal cordone dei caschi blu e dai cani antidroga, ha raggiunto prima piazza della Vittoria e poi piazza Pio X, dalla quale si è mosso verso l’ex sede della Provincia di Treviso, cantando “Odio la Lega” e “Noi gli spazi ce li prendiamo”.

In piazza Duomo il serpentone si è fermato davanti ad altre due “vittime” del governo leghista trevigiano, l’ex Tribunale e il vecchio centro giovanile, per poi concludere la manifestazione in piazza dei Signori.

Corteo Ztl Wake Up parte prima

ZTL RESTA! - “Siamo qui perché vogliamo un vero confronto con l’amministrazione comunale – hanno spiegato gli organizzatori della manifestazione dal furgone che guidava il corteo – Siamo qui per dimostrare che non siamo dei buoni a nulla: in un mese abbiamo preso uno stabile che era ridotto a una discarica a cielo aperto e gli abbiamo dato nuova vita”.

“Ztl Wake Up resta!”, hanno ripetuto più volte in coro i manifestanti.

Nel cuore della città, davanti a Palazzo dei Trecento, gli organizzatori hanno annunciato di voler portare a Comune e Prefettura quanto avevano trovato in via Dandolo: sacchi e sacchi di immondizia perché, hanno dichiarato polemicamente, “all’amministrazione leghista interessano più immondizia e pantegane che i giovani”.

Corteo Ztl Wake Up parte seconda

NESSUN DISORDINE - Hanno poi ringraziato i “compagni” venuti da Padova, Mestre e Bologna, e si sono scusati con le forze dell’ordine e la stampa per i disordini che non ci sono stati, a dispetto degli allarmismi dei giorni scorsi.

Allarmi che non hanno sconvolto più di tanto i cittadini, che non hanno disertato il centro. E tra i passanti c’è stato anche chi ha commentato: “Mi fate tornare giovane!”.

Nemmeno i negozianti hanno mostrato particolare preoccupazione: tranne qualche caso isolato, tutti gli esercizi erano aperti, anche il punto vendita Tim che avrebbe dovuto tenere le serrande abbassate.

Al termine della manifestazione i militanti di Ztl Wake Up si sono dati appuntamento alla Casa dei Beni Comuni per festeggiare, mentre i sostenitori venuti da fuori hanno fatto ritorno alla stazione ferroviaria cantando "Odio la Lega", scortati dagli agenti.

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